I marciapiedi continuano ad essere invasi da monopattini e biciclette in sharing.
La sosta selvaggia dei mezzi elettrici in condivisione sembra inarrestabile.
Con buona pace della lettera che il comandate di polizia locale aveva scritto ai dirigenti dei vari gruppi.
Una richiesta caduta nel vuoto
La richiesta rivolta dal numero uno dei caschi bianchi ai vari comandi della polizia locale, era di “vigilare sul rispetto delle disposizioni” relative all’uso dei mezzi in condivisione.
Una lettera partita dopo che, ad inizio aprile, il dipartimento mobilità aveva scritto al comando generale ed agli operatori, per stigmatizzare il “permanere di situazione di abbandono dei dispositivi elettrici”.
Ma tutti questi scambi epistolari, sembrano caduti nel vuoto.
La sosta selvaggia
Come mostrato dal consigliere capitolino Francesco Carpano (Lista Calenda), e come può osservare chiunque bici e monopattini continuano ad essere lasciati dove capita.
Addirittura non è raro trovarli gettati a terra, dove finiscono per invadere lo spazio destinato ai pedoni.
Com’è stato rilevato dal consigliere, il 4 maggio, a Corso Vittorio Emanuele II, in pieno centro.
L’appello a Patanè
A due anni dall’approvazione della delibera sul servizio di noleggio di monopattini, la situazione non sembra quindi conoscere apprezzabili miglioramenti.
“Assessore Eugenio Patanè dacci una data per quando non dovremo vedere questo più questo scempio” ha sottolineato il consigliere della lista Calenda che, nel rimarcare che “oggi il servizio è costoso e limitato a poche zone della città” ha proposte un “bikesharing finanziato dal gettito della cartellonistica”.
Un regolamento disatteso
Al di là delle modalità con cui finanziare il servizio, “permangono le situazioni di abbandono” che il dipartimento mobilità aveva segnalato, richiamando gli operatori ed il comando dei vigili a prendere provvedimenti.
Eppure, com’è lo stesso dipartimento aveva rimarcato, esistono delle condizioni di sospensione e di revoca del servizio.
Cosa che può avvenire nei casi in cui i dispositivi in sharing, lasciati i sovrannumero sui marciapiedi, non vengano opportunamente e rapidamente ricollocati.
Servirebbe ad evitare “lo scempio” anche agli occhi dei turisti che hanno ripreso a frequentare la città.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 4 maggio 2022 sul sito online “Roma Today”)