Nel pomeriggio di lunedì 13 dicembre 2017 la Giunta Capitolina ha approvato definitivamente i Piani di Localizzazione degli impianti pubblicitari.
Con questa deliberazione si chiude la 2° fase della riforma dei cartelloni pubblicitari a Roma: la 1° fase si era conclusa il 30 luglio 2014 con l’approvazione del Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (P.R.I.P.), di cui i Piani di Localizzazione costituiscono lo strumento attuativo, ed il nuovo Regolamento di Pubblicità.
Inizia quindi ora la 3° fase della riforma che si concluderà con l’espletamento di tutti i bandi di gara per l’assegnazione della gestione decennale di tutti gli impianti pubblicitari da istallare ex novo nelle ubicazioni individuate dai 15 Piani di Localizzazione (uno per ogni Municipio).
Per arrivare a predisporre i bandi di gara corrispondenti al massimo ai 10 lotti territoriali che “ricomprendono impianti ricadenti proporzionalmente in tutti i municipi, a garanzia di un’omogeneità economica complessiva”, così come prescrive il nuovo Regolamento di Pubblicità (comma 1 bis dell’art. 7) occorre fare prima le seguenti operazioni.
1 – Si deve procedere a verificare per tutte le ubicazioni dei futuri impianti, così come individuate in ognuno dei 15 Piani di Localizzazione, l’effettiva collocazione e quindi la istallabilità degli impianti sul territorio che – in applicazione delle disposizioni del 2° comma dell’art. 30 delle Norme Tecniche di Attuazione del PRIP – potrà avvenire con una tolleranza massima di 50 m. di raggio in presenza di elementi territoriali che siano di ostacolo alla materiale istallazione degli stessi nella posizione individuata.
2 – Per tutte le ubicazioni dei futuri impianti ricadenti in zona soggetta a vincolo archeologico o storico-monumentale o paesaggistico si deve richiedere ed ottenere il rilascio dei “nulla osta” da parte delle Soprintendenze interessate e delle “autorizzazioni paesaggistiche” da parte dello stesso Comune di Roma a ciò espressamente subdelegato dall’art. 1 della legge regionale n. 8/2012.
Dal momento che su tutte le ubicazioni individuate dai 15 Piani di Localizzazione hanno già espresso “parere” l’allora Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio del Comune di Roma, l’allora Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma e la Soprintendenza Capitolina ai Beni Culturali al termine di 6 Conferenze dei Servizi che si sono concluse il 13 luglio 2015, si tratta di avere da parte ora della Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma e dalla Soprintendenza Capitolina ai Beni Culturali una semplice presa d’atto.
Ai fini del rilascio delle “autorizzazioni paesaggistiche” da parte del Comune si deve utilizzare il procedimento autorizzatorio semplificato consentito dal D.P.R. n. 31 del 13 febbraio 2017, che prevede un iter più “snello”, da concludersi al massimo in 60 giorni, anche per la “posa in opera di cartelli e altri mezzi pubblicitari non temporanei di cui all’art. 153, comma 1, del Codice, di dimensioni inferiori a 18 mq, ivi compresi le insegne e i mezzi pubblicitari a messaggio o luminosità variabile, nonché l’installazione di insegne fuori dagli spazi vetrina o da altre collocazioni consimili a ciò preordinate” (lettera B.36 dell’Allegato B).
3 – Si deve quindi procedere alla formazione dei lotti territoriali relativi quanto meno ai seguenti cinque“circuiti”:
– circuito degli impianti speciali riservati al servizio di Bike Sharing;
– circuito degli impianti speciali riservati a servizi di pubblica utilità;
– circuito degli impianti di proprietà comunale (SPQR) riservati alle ditte pubblicitarie che hanno partecipato alla procedura di riordino;
– circuito degli impianti di proprietà comunale (SPQR) riservati a “cultura e spettacolo”;
– circuito degli impianti di proprietà privata riservati a tutte le ditte pubblicitarie.
3 A – Dal momento che le ubicazioni riservate agli “impianti speciali” di mt. 1,20 x 1,80 e di mt. 3,20 x 2,40 sono state individuate per una iniziale superficie complessiva di 13.000 mq., destinata per 8.000 mq. al servizio di Bike Sharing e per 5.000 mq. a servizi di pubblica utilità, ora ridotta a 11.360 mq. equivalenti a 1.341 impianti, per formare il lotto territoriale degli impianti speciali riservati al servizio di Bike Sharing si dovrà selezionare sul territorio le ubicazioni degli impianti che per superficie corrisponderanno a poco meno di 8.000 mq.
Il Comune dovrà quindi decidere il tipo di gestione del servizio di Bike Sharing, scegliendo tra quello classico con le ciclostazioni (che incidono peraltro su un terzo dell’investimento complessivo di chi si aggiudicherà il bando) oppure optando per il sistema ibrido che integra il modello classico con il nuovo sistema a flusso libero che in luogo delle ciclostazioni si serve di “stazioni fantasma” e che è stato proposto da VAS e Basta cartelloni con la Nota VAS prot. n. 14 del 27 settembre 2017.
Con il sistema ibrido di Bike Sharing, comprensivo anche della bicicletta a pedalata assistita (elettrica), il Comune ha un sicuro guadagno non solo sul Canone Iniziative Pubblicitarie (CIP) che chi si aggiudica il bando dovrà pagare per ognuno degli impianti speciali concessi in gestione decennale, ma anche e soprattutto quanto meno su metà se non su tutto il noleggio delle bici.
3 B – Per formare il lotto territoriale degli impianti speciali riservati a servizi di pubblica utilità si dovrà selezionare sul territorio le ubicazioni degli impianti che per superficie corrisponderanno a poco meno di 5.000 mq.: il Comune dovrà quindi decidere il tipo o i tipi di servizi di pubblica utilità da porre a gara (servizi igienici pubblici, elementi di arredo urbano, servizio di pubbliche affissioni ecc.)
3 C – Il lotto territoriale degli impianti di proprietà comunale (SPQR) di mt. 1,00 x 1,00, 1,40 x 2,00 e 3,00 x 2.00 riservati alle ditte pubblicitarie che hanno partecipato alla procedura di riordino riguarda 3.471 impianti per una superficie complessiva di 14.052 mq. da assegnare in locazione anche con più di un procedimento di evidenza pubblica, a cui potranno però partecipare solo le ditte pubblicitarie che risulteranno in regola con i criteri fissati con Deliberazione della Giunta Capitolina n. 342 del 23 ottobre 2015.
3 D – Il lotto territoriale o i lotti territoriali formati dagli impianti di proprietà comunale (SPQR) di mt. 2,00 x 2,000 riservati al circuito “cultura e spettacolo” riguarda 415 ubicazioni per una superficie di 3.164 mq. da riservare a tutte le ditte pubblicitarie che vorranno partecipare al relativo bando di gara.
3 E – Il lotto territoriale o i lotti territoriali degli impianti di proprietà privata di mt. 1,00 x 1,00, 1,40 x 2,00 e 3,00 x 2.00 riservati a tutte le ditte pubblicitarie riguarda 4.226 ubicazioni per una superficie complessiva di 18.739 mq. da mettere a gara con uno o più bandi.
A questi si devono aggiungere gli impianti di servizi che si distinguono in 2 categorie:
– impianti destinati stabilmente ad una funzione di pubblico servizio (parapedonali e paline con orologio) di mt. 1,000 x0,70, pari a 1.844 impianti per una superficie di 2.581 mq. ;
– impianti di servizio municipali di mt. 1,00 x 1,00, 1,40 x 2,00 e 3,00 x 2.00, pari a 360 impianti per una superficie complessiva di 1.550 mq..
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C’è infine da far presente che quando si tratta di più di un bando di gara o di più di un procedimento di evidenza pubblica all’interno di uno stesso “circuito” (ad esempio di impianti SPQR o di proprietà privata) i rispettivi lotti territoriali dovranno rispettare la doppia condizione di ricadere proporzionalmente in tutti i Municipi e di garantire una omogeneità economica complessiva.
Per ottenere quest’ultima condizione, vale a dire un equivalente valore economico fra più lotti territoriali, bisognerebbe attribuire a monte un valore di rendita di posizione per ogni ubicazione dei futuri impianti per poterli poi sommare in modo tale da formare uno stesso valore economico complessivo di tutti i lotti territoriali così formati.
Un criterio abbastanza valido per arrivare a questo sarebbe quello di farsi dare dalla Agenzia per la Mobilità i flussi di traffico di tutte le strade ricomprese nei Piani di Localizzazione, per ricavarne una conseguente gerarchia dei valori economici relativa alle diverse rendite di posizione.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi