Il museo nazionale etrusco a Valle Giulia
Il museo nazionale etrusco di Villa Giulia è noto per custodire il suggestivo monumento funerario conosciuto come il “Sarcofago degli sposi”, opera del VI secolo a.C..
Un simbolo della cultura del popolo che ha vissuto nel Centro Italia, culla delle civiltà che si sono sviluppate successivamente, in primis degli antichi romani.
Per visitarlo, però, i romani moderni non godono di alcun tipo di agevolazione.
A differenza di chi viene da Perugia, Piacenza, Palmi in Calabria o Alatri in provincia di Frosinone, ma anche Tuscania, Fabrica, Segni.
Oltre 40 comuni convenzionati con il museo etrusco di Roma
Andando a spulciare il sito web del museo, gestito dal ministero della cultura e diretto da Valentino Nizzo, umbro di nascita ma romano d’adozione, si scopre infatti che il sito che si trova a Villa Giulia, nel II municipio, a due passi da Villa Borghese, ha stipulato oltre 40 convenzioni con altrettanti comuni in tutta Italia, la metà dei quali si trovano nel Lazio.
Dell’altra metà, molti sono in Emilia Romagna, qualcuno in Toscana, altri al sud.
Il 20% di sconto per i visitatori.
Nanni: “Dispiace non sia così per i romani“
La convenzione si chiama “Tular Rasnal“, che significa “confine della nazione etrusca” e accorda uno sconto del 20% a chi visita il museo e risiede nei comuni inclusi nell’elenco.
Non solo: con il ticket del museo etrusco in mano, i visitatori non romani possono tornare a casa propria e ricevere uno sconto nel circuito museale della città in cui risiedono.
“Dispiace dover constatare che, invece, ad oggi l’amministrazione capitolina non ha ancora stipulato la convenzione con una delle eccellenze della nostra città”.
A sottolinearlo è Dario Nanni, consigliere capitolino di Azione e presidente della commissione speciale sul Giubileo 2025.
La lista Calenda presenta una mozione: “Il museo è disponibile“
“Decine di comuni della Città metropolitana di Roma, della Regione Lazio e di tutta Italia – rincara Nanni – hanno stipulato la convenzione Tular Rasnal per fare rete con gli enti locali e per promuovere la cultura etrusco-italica in tutto il paese.
Purtroppo, nell’elenco dei comuni che hanno sottoscritto la convenzione non figura la nostra città.
Davvero strano che Roma non abbia ancora aderito a questa opportunità per i suoi cittadini e che, nonostante la disponibilità data dal museo stesso, non abbia ancora stipulato questa convenzione, a vantaggio dei cittadini romani“.
Una disponibilità che, a quanto sembra, sarebbe stata manifestata più volte dalla direzione museale già durante la precedente amministrazione a guida pentastellata.
“Fare squadra per la cultura e nell’interesse dei cittadini – conclude Nanni, che ha presentato una mozione chiedendo la sottoscrizione della convenzione – penso sia un obiettivo condivisibile e non vedo perché la Capitale debba rimanere indietro rispetto ad altre realtà che hanno già colto questa importante opportunità“.
(Articolo di Valerio Valeri, pubblicato con questo titolo il 5 gennaio 2023 sul sito online “Roma Today”)