All’epoca del sindaco Gianni Alemanno (2008-2013) Roma è stata invasa da una marea di cartelloni pubblicitari abusivi, determinando quel fenomeno che è stato denominato “cartellopoli”.
Per di più con deliberazione n. 37 del 30 marzo 2009 il Consiglio Comunale ha modificato il Regolamento di Pubblicità che era stato approvato nel 2006 sotto il 2° mandato del sindaco Walter Veltroni (2006-2008) e che all’art. 19 prevedeva l’approvazione da parte della Giunta Capitolina dei Piani di Localizzazione degli Impianti Pubblicitari.
Deliberazione del Consiglio Comunale n. 37 del 30 marzo 2009
Con la suddetta delibera è stato aggiunto il seguente 4° comma, tuttora vigente, che alla pianificazione pubblica prevista dai Piani di Localizzazione aggiunge la possibilità della seguente ulteriore pianificazione di tipo privato: “Fermo restando quanto previsto dai commi precedenti, il Piano di localizzazione per singole strade comunali correnti in territorio non urbanizzato, così come definito dall’art. 20 comma 2 lett. E), può essere presentato con intervento diretto da parte di privati.”
Il citato comma 2 della lettera E) dell’art. 20 dispone testualmente: “E) Territorio non urbanizzato – Sulla viabilità al di fuori del centro abitato si prevede la possibilità di inserimento di impianti per metri quadrati 24 ogni 100 metri lineari [corrispondenti ad esempio a 4 impianti di mt. 3 x 2, ndr.] per ogni senso di marcia, ove non ricorrano i presupposti per l’applicazione della progettazione unitaria”.
Con un messaggio di posta elettronica trasmesso il 29 novembre 2013 al sottoscritto, in qualità di responsabile del Circolo Territoriale di Roma della associazione “Verdi Ambiente e Società” (VAS), l’associazione di categoria A.I.P.E. (Associazione Imprese Pubblicità Esterna), di cui era presidente la sig.ra Daniela Aga Rossi, ha fatto la seguente proposta: “coscienti della scarsissima disponibilità di mezzi da parte di Roma Capitale, sia in termini di personale che economici, riteniamo che l’unico modo per avviare un percorso che porti realmente a una riduzione di impianti pubblicitari sul territorio sia quello di accollare ai concessionari l’onere della rimozione degli impianti abusivi.
E’ di tutta evidenza che i concessionari possono fare un tale, cospicuo investimento solamente a fronte di una prospettiva di adeguata e proporzionale durata delle proprie concessioni.”
A distanza di più di 7 anni e mezzo la suddetta proposta è diventata realtà, dopo che sono stati nel frattempo approvati i seguenti atti che fanno da quadro di fondo.
All’epoca del sindaco Ignazio Marino (12 giugno 2013-31 ottobre 2015) con deliberazione n. 50 del 30 luglio 2014 l’Assemblea Capitolina ha approvato le modifiche ed integrazione del Regolamento di Pubblicità del Sindaco Alemanno, mantenendo però con lo stesso testo il 4° comma dell’art. 19.
L’art. 10 ha stabilito una durata decennale delle autorizzazioni all’esposizione di pubblicità con mezzi privati, mentre il comma 1 bis del precedente art. 7 ha stabilito che “il territorio capitolino viene suddiviso in dieci lotti che ricomprendono impianti ricadenti proporzionalmente in tutti i municipi, a garanzia di una omogeneità economica complessiva”: il successivo comma 2 dispone che “il comune procede al rilascio delle autorizzazioni previa gara pubblica per ognuno dei lotti”.
Come si dirà più avanti, il Comune ha indetto un bando di gara senza prevedere un vero e proprio lotto ed in contrasto comunque con la suddetta normativa.
Il comma 9 dell’art. 34 stabilisce che “gli impianti riconducibili alla procedura del riordino, già riconosciuti come validi nella Nuova Banca Dati, permangono sul territorio, …, senza possibilità di rinnovo o rilascio di nuove autorizzazioni, e comunque non oltre l’esito delle procedure di gara conseguenti alla redazione dei piani di localizzazione.“
Si mette in risalto che tutti gli impianti pubblicitari già istallati sul territorio, benché con autorizzazioni o concessioni (per gli impianti SPQR) scadute dalla data del 31 dicembre 2014, sono rimasti sul territorio perché il Comune non è stato capace a tutt’oggi di indire i bandi di gara per attuare la riforma approvata all’epoca del Sindaco Marino.
Con precedente deliberazione n. 49 del 30 luglio 2014 l’Assemblea Capitolina ha approvato il Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (P.R.I.P.).
Normativa Tecnica di Attuazione del PRIP
A tal riguardo si fa presente che fin da allora, e precisamente il 6 marzo 2014, la Presidente dell’A.I.P.E. Daniela Aga Rossi ha proposto fuori tempo massimo un emendamento con cui chiedeva di far salva “l’installazione di impianti pubblicitari sulle strade che conducono alle zone industriali e commerciali”, anche se non risultano inserite nell’elenco delle strade del PGTU.
Per la sua attuazione il P.R.I.P. rimanda ai 15 Piani di Localizzazione degli Impianti Pubblicitari (uno per ogni Municipio), che la Giunta Capitolina ha adottato con deliberazione n. 325 del 13 ottobre 2015.
Deliberazione della Giunta Capitolina n. 325 del 13 ottobre 2015.
Dopo le dimissioni a cui è stato costretto il sindaco Marino, il Commissario Straordinario Francesco Paolo Tronca ha svolto presso ogni Municipio tutti e 15 gli incontri sui Piani di Localizzazione, a cui sono state presentate le osservazioni da parte sia delle ditte pubblicitarie che di cittadini, comitati di quartiere e associazioni.
Il 22 giugno 2016 è stata proclamata sindaca di Roma Virginia Raggi, la cui Giunta ha approvato i Piani di Localizzazione controdedotti solo dopo più di un anno, con deliberazione del 13 novembre 2017.
Ma da allora, a distanza ormai di più di tre anni e mezzo, non ha proceduto alla indizione dei bandi di gara che avrebbero dato completa attuazione alla riforma dei cartelloni pubblicitari, comportando la rimozione di tutti gli impianti pubblicitari abusivi.
A quest’ultimo riguardo, con deliberazione della Giunta Capitolina n. 343 del 23 ottobre 2015 erano stati stabiliti i 9 “Criteri generali di ammissione alle procedure di assegnazione degli impianti S.P.Q.R.” che dovrebbero valere anche per gli altri bandi di gara: fra questi c’è in particolare il non aver installato impianti abusivi, compresi in particolare i cosiddetti “impianti senza scheda”, vale a dire impianti facenti parte della “procedura del riordino” (schede “ES”) ed installati senza aspettare il rilascio della regolare autorizzazione da parte del Comune.
Deliberazione-della-Giunta-Capitolina-n.-343-del-23-ottobre-2015
Riguardo agli “impianti senza scheda”, calcolati all’epoca in numero di 5.000 circa (a tutt’oggi non ancora tutti rimossi), la Giunta Capitolina ne aveva stabilito la rimozione con deliberazione n. 425 del 13 dicembre 2013.
Come si dirà più avanti, al bando indetto dal Comune possono partecipare anche le ditte pubblicitarie che abbiano installato “impianti senza scheda”.
I 15 Piani di Localizzazione, così come definitivamente approvati, non prevedono l’installazione dei futuri impianti pubblicitari in nessuna delle strade non urbanizzate di Roma, per le quali ad ogni modo non risultavano essere state presentate proposte da parte delle ditte pubblicitarie, in applicazione del 4° comma dell’art. 19 del vigente Regolamento di Pubblicità, rimasto invariato anche dopo le ultime modifiche ed integrazioni che l’Assemblea Capitolina è stata costretta ad approvare con deliberazione n. 141 del 15 dicembre 2020, in recepimento dell’intervenuta legge n. 160 del 27 dicembre 2019 (Legge di Bilancio 2020).
Peraltro la norma parla di “possibilità” e non di “obbligo” dell’intervento diretto da parte di privati in territorio non urbanizzato, dove i piani di localizzazione approvati il 13 novembre 2017 non prevedono il posizionamento di nessun impianto.
Con un’Ordinanza del 16 gennaio 2021 la sindaca Virginia Raggi ha nominato Andrea Coia Assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro.
Il successivo 10 maggio 2021 è pervenuta al protocollo dipartimentale da parte di una o più società pubblicitarie private una proposta diretta alla installazione di mezzi pubblicitari su suolo pubblico non urbanizzato, ai sensi e per gli effetti dell’art. 19 comma 4 della Deliberazione dell’Assemblea capitolina n. 141/2020, riferita ad una serie di strade non urbanizzate che conducono ad aree commerciali e/o industriali, come aveva proposta Daniela Aga Rossi il 6 marzo 2014: con ulteriori acquisizioni al protocollo dipartimentale la suddetta proposta è stata successivamente integrata e corredata degli elaborati tecnico/grafici contenenti l’indice puntuale dei siti ove procedere alla collocazione dei mezzi pubblicitari in questione.
Sono stati individuati i seguenti 19 tratti di strade non urbanizzate, con i seguenti impianti.
1 – via di Acilia dove sono previsti n. 6 impianti di mt. 3×2 per una superficie di 36 mq.;
2 – via Belmonte in Sabina dove sono previsti n. 12 impianti di mt. 3 x 2 per una superficie di 72 mq.;
3 – via Collatina dove sono previsti n. 7 impianti di mt. 3 x 2 e n. 4 impianti di mt. 1,40×2 per una superficie complessiva di 53,2 mq.;
4 – via Colombo dove sono previsti n. 13 impianti mt. 3 x 2 per una superficie di 138 mq.;
5 – via Fiamma dove sono previsti n. 8 impianti di mt. 3×2 per una superficie di 48 mq.;
6 – via Fosso del Tellinaro dove sono previsti n. 6 impianti di mt. 3×2 per una superficie di 36 mq.;
7 – via Camerata Picena dove sono previsti n. 6 impianti di mt. 3×2 per una superficie di 36 mq.;
8 – via Marco Simone dove sono previsti n. 8 impianti di mt. 3×2 per una superficie di 48 mq.;
9 – via Prenestina dove sono previsti n. 13 impianti di mt. 3×2 e n. 2 impianti di mt. 1,40×2 per una superficie di 83,6 mq.;
10 – via Prenestina Nuova dove sono previsti n. 6 impianti di mt. 3×2 per una superficie di 36 mq.;
11 – via Tecnopolo dove sono previsti n. 2 impianti di mt. 3×2 e n. 5 impianti di mt. 1,40×2 per una superficie complessiva di 26 mq.;
12 – via Tenuta del Cavaliere dove sono previsti n. 2 impianti di mt. 3×2 per una superficie di 12 mq.;
13 – via Trionfale dove sono previsti n. 5 impianti di mt. 3×2 e n. 3 impianti di mt. 1,40×2 per una superficie di 38,4 mq.;
14 – via Salone dove sono previsti n. 2 impianti di mt. 1,40×2 per una superficie di 5,60 mq.;
15 – via Magliana Idrovore dove sono previsti n. 14 impianti di mt. 3×2 e n. 2 impianti di mt. 1,40×2 per una superficie complessiva di 89,6 mq.;
16 – via Magliana Morselli dove sono previsti – n. 3 impianti di mt. 3×2 per una superficie di 18 mq.;
17 – via Newton dove sono previsti n. 7 impianti di mt. 3×2 per una superficie di 42 mq.;
18 – via Tiburtina dove sono previsti n. 9 impianti di mt. 3×2 per una superficie di 54 mq.;
19 – via Trigoria dove sono previsti n. 4 impianti di mt. 3×2 per una superficie di 24 mq..
In 53 distinti progetti sono stati redatti i “Piani di Localizzazione per singole strade degli impianti e mezzi pubblicitari nel territorio non urbanizzato” che sui 19 siti suddetti individuano 131 impianti di mt. 3×2 e n. 18 impianti di mt. 1,40×2, per un totale di 149 impianti e per una superficie complessiva di mq. 896,4.
Come già detto in precedenza, in base al comma 2 dell’art. 7 del vigente Regolamento di Pubblicità il rilascio delle autorizzazioni relative ai suddetti 149 impianti pubblicitari dovrebbe avvenire previa gara pubblica per ognuno dei 10 lotti in cui deve essere suddiviso l’intero territorio comunale e che dovrebbero ricomprendere gli impianti pubblicitari individuati dai Piani di Localizzazione, ricadenti proporzionalmente in tutti i municipi, a garanzia di una omogeneità economica complessiva.
Nell’impossibilità di rilasciare singole autorizzazioni alla ditta o alle ditte pubblicitarie che il 10 maggio scorso hanno presentato le diverse proposte sui suddetti 19 tratti di strada, che non fanno comunque parte dei Piani di Localizzazione così come approvati, l’amministrazione comunale ha inteso recepire tali proposte da proporre quale progetto-base di una procedura di evidenza pubblica per l’assegnazione di spazi pubblicitari su suolo pubblico ex art. 19 comma 4 della deliberazione dell’Assemblea Capitolina n. 141/2020.
Ma il testo del 4° comma dell’art. 19 del vigente Regolamento parla soltanto di presentazione di Piani di Localizzazione per singole strade comunali correnti in territorio non urbanizzato con intervento diretto da parte di privati e non anche di come poi i singoli impianti debbono essere autorizzati.
Per analogia con il procedimento di approvazione dei Piani di Localizzazione, spetterebbe sempre alla Giunta Capitolina approvare ogni Piano di Localizzazione, per mettere solo dopo a gara l’assegnazione dei 149 nuovi impianti pubblicitari.
Invece, con Determinazione Dirigenziale prot. QH/52083/2021 del 22 luglio 2021 il Responsabile della Direzione Sportelli Unici, U.O. Affissioni e Pubblicità, dott. Tonino Egiddi, ha approvato un Avviso Pubblico “finalizzato all’acquisizione di proposte, esclusivamente a contenuto tecnico, provenienti da altri soggetti, e riferite alle medesime aree, ove installare impianti pubblicitari, da comparare tra loro”.
Determina_385_22_07_2021_LN0405030104
L’Avviso (Allegato A) è stato pubblicato il 2 agosto 2021 sul sito del Comune: si compone di una domanda di partecipazione (Allegato B), di una proposta tecnica (Allegato C) e di 53 allegati relativi ai 19 tratti di strade non urbanizzate.
All.A_Avviso_pubblico_Gara_Area_Pubblica_signed (1)
In base alla “SINTESI DEI CONTENUTI ESSENZIALI DELLA PROPOSTA”, contenuta nell’Avviso, “il periodo dell’installazione è quello previsto dall’art. 10 della Deliberazione Assemblea Capitolina n. 141/2020” (autorizzazione decennale) ed “il proponente si impegna altresì ad offrire, per tutta la durata dell’installazione, la rimozione di tutti gli impianti pubblicitari che la Polizia Locale dovesse accertare come abusivi nelle località descritte nelle schede tecniche predette, indipendentemente dal numero e dal formato, con l’assistenza della Polizia Locale.
Tale rimozione avviene con mezzi e personale del proponente e senza alcun costo né rimborso a carico dell’Amministrazione.
Gli impianti rimossi sono depositati a cura del proponente nel deposito di proprietà dell’Amministrazione.”
A tal ultimo riguardo va fatto presente che su tutti i 19 tratti di strade non urbanizzate risultano installati diversi impianti pubblicitari abusivi, compresi eventuali “senza scheda”, che il Comune avrebbe già dovuto rimuovere, ma che nell’incapacità (o volontà dichiarata) di riuscire a farlo preferisce scaricare ora tale compito alle ditte private che si aggiudicheranno il bando.
Questo “servizio collaterale obbligatorio”, che ha anche la finalità di “liberare” lo spazio di installazione su strada non urbanizzata dei futuri 149 impianti pubblicitari, è ribadito al punto B dell’Allegato C, mentre il punto 1 del bando sempre dell’Allegato C prevede questo ulteriore “servizio collaterale obbligatorio”: “Ulteriore numero di metri quadri di pubblicità abusiva calcolata sulla superficie espositiva del mezzo pubblicitario abusivo che il proponente è disponibile a rimuovere nell’intero territorio di Roma Capitale su richiesta di Roma Capitale a seguito di accertamento della Polizia Locale e con l’assistenza della medesima, in zone diverse dalla località indicate nelle Schede Tecniche di dettaglio.
Tale rimozione avviene con mezzi e personale del proponente e senza alcun costo né rimborso a carico dell’Amministrazione.
Gli impianti rimossi sono depositati a cura del proponente nel deposito di proprietà dell’Amministrazione.
Tale quantità si intende per singolo anno solare ed è valida per ogni anno di durata dell’installazione dei mezzi pubblicitari di cui al presente avviso. Mq………………………(in cifre) ……………………………………………………………………………………(in lettere)”.
Il punto 2 del bando dell’Allegato D) dispone testualmente: “Termine entro il quale il proponente s’impegna a effettuare la rimozione dell’impianto abusivo a seguito della richiesta dell’Amministrazione per un massimo di 20 (venti) impianti al giorno e nello stesso Municipio.
(termine riferito sia agli impianti abusivi nelle località descritte nelle Schede Tecniche di dettaglio, sia per quelli nell’intero territorio comunale).
Il termine si intende vincolante anche in caso di richiesta di rimozione di un solo impianto.
Nel medesimo termine deve avvenire anche il deposito degli impianti rimossi di cui sub 1).
Nel computo del termine sono esclusi il sabato, la domenica ed i giorni festivi. Entro h………………(in cifre) ……………………………………………………………………………………(in lettere)”.
A tal ultimo riguardo va messo in ancor maggiore evidenza che il Comune in tal modo abdica ad un compito che spetta a lui e che invece delega completamente alle ditte pubblicitarie che si aggiudicheranno il bando di gara, con il seguente criterio valutativo.
Per il criterio sub 1) sono ammesse, a pena di esclusione, offerte soltanto per multipli di 100 (cento) mq. minimo.
A parità di punteggio totale finale costituisce titolo preferenziale la priorità cronologica dell’offerta.
E’ ammessa la partecipazione di più proponenti in Raggruppamento Temporaneo di Imprese (A.T.I.), da formalizzare in sede di aggiudicazione, pena l’esclusione.
Secondo la “AGGIUDICAZIONE” indicata nell’Avviso “le proposte saranno vincolanti per i proponenti per 60 (sessanta) giorni dalla scadenza del presente avviso.
La proposta valutata migliore, come sopra, sarà comunicata al proponente originario che potrà esercitare il diritto di prelazione entro 10 (dieci) giorni dalla comunicazione.
La proposta aggiudicataria è approvata con Determinazione Dirigenziale ed è sottoposta a parere vincolante dei competenti uffici ivi inclusi gli Enti di Tutela.
In caso di osservazioni da parte degli Uffici competenti, i Progetti dovranno essere adeguati entro il termine inderogabile di 30 (trenta) giorni.
Il mancato adeguamento comporta decadenza dall’aggiudicazione e si procederà allo scorrimento della graduatoria.
L’eventuale mancata rimozione degli impianti abusivi a seguito di richiesta dell’Amministrazione, alle condizioni del presente avviso, costituisce causa di decadenza di tutti i mezzi pubblicitari installati in conseguenza della presente procedura.
I mezzi pubblicitari di cui al presente procedimento sono assoggettati alle disposizioni di cui alla Deliberazione Assemblea Capitolina n. 141/2020 e Deliberazione Giunta Capitolina n. 123/2021.”
Riguardo alla possibilità di esercitare il diritto di prelazione, che viene concessa al “proponente originario” (che sembra essere per lo più, se non esclusivamente, la ditta “Wayap” di cui è titolare Daniela Aga Rossi), va rimarcato che non risulta affatto nella disciplina dettata dal vigente Regolamento di Pubblicità e che costituisce a tutti gli effetti un favoreggiamento nei confronti del “proponente originario”, mascherato malamente da procedura di evidenza pubblica.
Riguardo alla approvazione della “proposta aggiudicataria” con Determinazione Dirigenziale del dott. Tonino Egiddi, da sottoporre solo dopo al parere vincolante anche e soprattutto degli Enti di Tutela, va fatto preliminarmente presente che per i tratti di strada non urbanizzati che sono stati aggiudicati, ma che sono soggetti a vincolo archeologico e storico monumentale oppure a vincolo paesaggistico, è preventivo ed obbligatorio sul piano delle procedure sia il nulla osta della Soprintendenza Statale competente per territorio che l’autorizzazione paesaggistica, che spetta al Comune di Roma nel potere di subdelega (previo parere vincolante della Soprintendenza competente per territorio) e che è comunque da rilasciare prima della approvazione della “proposta aggiudicataria” e non certo dopo.
A tal ultimo riguardo si mette in evidenza che tutti e 53 i progetti allegati all’Avviso riportano la classificazione del Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.) che è stato approvato definitivamente dal Consiglio Regionale del Lazio con deliberazione n. 5 del 21 aprile 2021 e che destina i 19 tratti di strada ad esempio a “Paesaggio Naturale di Continuità” o a “Paesaggio Agrario di rilevante valore” oppure ancora a “Reti, Infrastrutture e Servizi”, disciplinati rispettivamente dagli articoli 24, 25 e 33 delle Norme del PTPR: per i primi due (“Paesaggio Naturale di Continuità” e “Paesaggio Agrario di rilevante valore”) il paragrafo 5.5. della tabella C sia dell’art. 24 che dell’art. 25 dispone che l’elemento di paesaggio “cartelloni pubblicitari” è “non consentito fatta salva segnaletica di pubblica utilità”.
Per le “Reti, Infrastrutture e Servizi” il paragrafo 5.5 della tabella C dell’art. 33 detta invece la seguente prescrizione.
Come si può vedere, sui tratti di strada non urbanizzata ricadenti in zona vincolata vige il divieto di installazione di cartelloni pubblicitari, che ciò nonostante le rispettive schede di progetto pensano di scavalcare, per giunta a posteriori, dopo cioè che saranno state approvate dal dott. Tonino Egiddi: si tratta di una procedura non certo ortodossa.
Secondo la “PROCEDURA” indicata comunque nell’Avviso “eventuali soggetti pubblici o privati interessati possono formulare una proposta tecnica da far pervenire, a pena di esclusione, in busta chiusa sigillata, entro il termine delle ore 18,00 del giorno 15 (quindici) settembre 2021 a mezzo servizio postale o similare, o con consegna a mano all’Ufficio del Protocollo del Dipartimento Sviluppo Economico ed Attività Produttive, sito in Via dei Cerchi 6”.
Secondo la domanda di partecipazione (Allegato B) va dichiarato di “non essere destinatario e/o a conoscenza di misure cautelari e/o provvedimenti di rinvio a giudizio” (art. 67 del D.Lgs. n. 50/2016) e di “non trovarsi in alcuna delle cause di divieto, decadenza o sospensione di cui all’art. 67” del D.Lgs. n. 159/2011.
Fra le clausole di esclusione dalla partecipazione al bando non è stata ricompresa l’eventuale installazione di “impianti senza scheda” al di fuori della cosiddetta “procedura del riordino”: sono molte le ditte pubblicitarie che, pur avendo partecipato alla “procedura di riordino”, hanno poi installato impianti senza l’autorizzazione preventiva ed obbligatoria del Comune.
Il bando infatti non tiene conto del tutto dei 9 criteri di partecipazione dettati dalla deliberazione della Giunta Capitolina n. 343 del 23 ottobre 2015.
C’è da mettere infine in grande evidenza che sui 19 tratti di strade non urbanizzate risultano installati non solo impianti pubblicitari abusivi, ma anche e soprattutto impianti regolarmente autorizzati e risultanti nella Nuova Banca Dati, magari nelle stesse identiche posizioni in cui dovrebbe installare i nuovi futuri impianti chi si aggiudicherà il bando: in tal modo si apre un sicuro contenzioso con le ditte titolari degli impianti esistenti che in base al comma 9 dell’art. 34 del vigente Regolamento di Pubblicità possono rimanere sul territorio “comunque non oltre l’esito delle procedure di gara conseguenti alla redazione dei piani di localizzazione”.
La sindaca Virginia Raggi si è permessa di dichiarare che “con la pubblicazione di questo bando la riforma tanto attesa diventa realtà“, in modo del tutto inaccettabile, perché non rispondente assolutamente al vero ed oltremodo offensivo, dal momento che la riforma dei cartelloni non solo rimane ormai affossata fino alla prossima fine dell’attuale consiliatura (con le elezioni comunali fissate per il 3 e 4 ottobre 2021), ma viene addirittura alterata dalla aggiunta (per ora) di ulteriori 896,4 mq. di superficie pubblicitaria.
A tal ultimo riguardo l’assessore Andrea Coia ha fatto sapere che “presto saranno pronti altri bandi per dare sempre più concretezza alla riforma di un comparto che a Roma conta oltre 200 aziende”, lasciando così intendere che intende “regalare” una ulteriore imprecisata superficie espositiva pubblicitaria consentendo l’installazione di chissà quanti altri impianti pubblicitari in strade non urbanizzate!
Se il bando venisse veramente attuato dal 12 settembre in poi, con il rilascio anzitempo di ben 149 autorizzazioni di durata decennale, si verrebbe a verificare una alterazione eclatante dei Piani di Localizzazione, perché i bandi di gara per chiudere ormai la riforma dei cartelloni sono ormai posticipati alla prossima consiliatura e porteranno alla assegnazione decennale di 14.391 impianti a coloro che si aggiudicheranno i diversi lotti che verranno messi a bando.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi