Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
La consigliera regionale de “Il Veneto che vogliamo” Elena Ostanel ha presentato un progetto di legge per limitare l’apertura di nuovi supermercati e ne spiega i motivi: per evitare problemi di viabilità, tutelare il paesaggio, fermare il consumo di suolo.
Tutti obiettivi legittimi che però dovrebbero rientrare in una legge che “arresti” il consumo di suolo e non la sola apertura di nuovi supermercati.
Nessun accenno sul fatto che nella maggior parte dei casi i nuovi supermercati occupano superfici fra i 1000 e i 1500 metri quadri che non sono conteggiati dalla “legge sul suolo regionale” come suolo consumato e rappresentano una delle 16 deroghe al consumo libero di suolo.
Le fa eco l’intervento della Presidente della Commissione Urbanistica della Regione la quale ammette che, a proposito di nuovi supermercati, la “deroga” che riguarda le procedure urbanistiche semplificate dello “Sportello Unico per le Attività Produttive” va rivista, ma propone che la superficie venga conteggiata come consumo di suolo solo se i nuovi supermercati superano i 1500 metri quadri di ampliamento.
La montagna ha partorito un piccolissimo topolino.
La maggioranza di governo in regione propone di intervenire su una delle 16 deroghe, quella che prevede procedure urbanistiche semplificate dello “Sportello Unico per le Attività Produttive”, ma, nel caso specifico, solo se l’ampliamento del nuovo supermercato superi i 1500 metri quadri.
In pratica propone di intervenire su una deroga con una nuova deroga: aberrante.
Ma non è finita qui perché la Presidente della Commissione Urbanistica regionale propone che le eventuali quote conteggiate come suolo consumato siano per metà a carico del plafond assegnato ai comuni e l’altra metà a carico della regione e prelevata da quei 8530 ettari che erano stati congelati, come stabilito dall’art. 13, comma 1, lett. f) della legge regionale nr. 11 del 23 aprile 2004 “Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio”, perché avevano superato il limite quantitativo massimo della “zona agricola trasformabile” in “zona con destinazione diversa da quella agricola”.
La proliferazione dei supermercati è oggettivamente un problema, ma desta stupore come questo non venga considerato come uno dei molteplici effetti di una disinvolta “legge quadro sul suolo” che istituzionalizza 16 esenzioni nel consumo di territorio: probabilmente maggioranza e opposizione condividono la stessa idea di governo del territorio.
Ora, mentre il consumo di suolo avanza, tutelato da una “legge fuffa”, lo scontro nell’arena della “democrazia rappresentativa disconnessa dalla realtà”, verterà nello stabilire quanti metri quadri di ampliamento dei nuovi supermercati possono essere conteggiati come consumo di suolo.
Si combatte un “effetto” in modo artificioso e non la “causa”, finendo così per celebrare, di fatto, la bontà di una legge sul suolo che si sta dimostrando da 5 anni a questa parte il problema principale.
Schiavon Dante
Socio del Gruppo d’Intervento Giuridico