Con Deliberazione n. 39 del 2002, così come poi modificata e integrata dalla Deliberazione n. 212 del 2007, il Consiglio Comunale ha attribuito alla Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale funzioni di supporto propositivo e tecnico-conoscitivo nei confronti dell’Assemblea Capitolina, del Sindaco e della Giunta Capitolina, da esercitare in piena autonomia e con indipendenza di giudizio e valutazione, anche attraverso la formulazione di osservazioni e proposte.
L’Agenzia ha così fornito il suo contributo durante le fasi propedeutiche all’adozione del PRIP con un Parere sulle proposte di PRIP e modifiche al Regolamento Affissioni e Pubblicità (giugno 2014).
Con comunicazione prot. RC 20170024261 dell’11 agosto 2017 la Giunta Capitolina ha richiesto all’Agenzia un parere, per quanto di competenza, anche sullo schema di deliberazione prot. RC 22138/2017 “Approvazione dei Piani di localizzazione dei mezzi e degli impianti pubblicitari ex art. 32 del Piano Regolatore di cui alla Deliberazione di Assemblea Capitolina n. 49 del 30 luglio 2014” (vedi http://www.vasroma.it/61063-2/).
Alla fine del mese di ottobre 2017 l’Agenzia ha espresso Parere favorevole con proprie osservazioni espresse esclusivamente con riferimento ai 5 punti con cui, a seguito di apposita valutazione da parte dell’Assessorato e del Dipartimento Sviluppo Economico Attività Produttive e Agricoltura, sono state accorpate le osservazioni, proposte e istanze pervenute dai cittadini in base a quanto stabilito dall’art. 32 del PRIP (DAC 49/2014).
Per facilitare la lettura, i punti oggetto di valutazione sono di seguito singolarmente riportati in corrispondenza della relativa osservazione, commentata da VAS.
Osservazioni al punto 1
1. impossibilità ad individuare l’esatta posizione degli impianti dei Piani di Localizzazione negli elaborati grafici allegati alla deliberazione di Giunta Capitolina n. 325/2015 e pubblicati in formato pdf nelle pagine del Portale Internet di Roma Capitale.
Parere della Agenzia – Nelle controdeduzioni al punto 1, la Giunta ha osservato come il formato PDF sia quello adottato da Roma Capitale per la pubblicazione di deliberazioni e allegati e che la documentazione relativa ai Piani è rimasta disponibile presso il Dipartimento competente.
La Giunta ha poi specificato che l’esatta collocazione degli impianti sarà rimandata ad una successiva fase tecnico-amministrativa di competenza del Dipartimento Sviluppo Economico Attività Produttive e Agricoltura che, in sede di predisposizione degli atti propedeutici alle gare per l’assegnazione dei circuiti e dei lotti degli impianti pubblicitari, rappresenterà in forma georeferenziata attraverso il Sistema Informatico Territoriale S.I.T.
L’Agenzia ricorda che Il PRIP all’art. 30 chiede che i Piani di localizzazione definiscano “la collocazione di tutti gli impianti pubblicitari e per pubbliche affissioni […] stabilendo per ciascuna ubicazione dell’impianto la tipologia, il formato e la dimensione dello stesso”.
Gli elaborati grafici, elaborati da Aequa Roma, allegati alla DGCa 325/2015, e presenti in formato PDF nelle pagine del Portale internet di Roma Capitale rispondono alle richieste del PRIP per la sola indicazione della tipologia, formato e dimensione degli impianti mentre non sono sufficienti a determinarne con esattezza l’ “ubicazione”; sono inoltre privi di indicazioni in merito alla presenza di elementi che possono impedirne la collocazione (scuole, marciapiedi di ampiezza insufficiente, ecc..).
Si riporta a titolo di esempio una delle schede descrittive della collocazione degli impianti estratta dal Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari di Milano, in cui è chiaramente definita l’ubicazione dell’impianto pubblicitario con indicazione del posizionamento tramite puntatore di colore rosso su mappa e specifiche istruzioni per l’esatta collocazione inserite nella sezione “INDICAZIONI” sottostante la mappa stessa.
La successiva figura è stata invece estratta dalle immagini in PDF allegate alla DGCa 325/2015 e riporta sulla destra la legenda a corredo degli elaborati grafici presenti in formato PDF nelle pagine del Portale internet di Roma Capitale.
In figura, ogni impianto è univocamente definito da un numero seriale mentre forma e colore dei puntatori ne definiscono tipologia, in base al lotto e/o circuito di appartenenza, formato e dimensione così come specificato in legenda.
Non vi è invece alcun riferimento alle coordinate spaziali degli impianti e non sono specificate posizione e orientamento dell’impianto rispetto all’asse stradale.
Poiché, nelle sue controdeduzioni la Giunta Capitolina ha ribadito che “la puntuale collocazione degli impianti sarà rimandata ad una successiva fase tecnico-amministrativa di competenza del Dipartimento Sviluppo Economico Attività Produttive e Agricoltura che, in sede di predisposizione degli atti propedeutici all’indizione delle gare pubbliche per l’assegnazione dei circuiti e dei lotti degli impianti pubblicitari, attraverso lo strumento del Sistema Informatico Territoriale – S.I.T., elaborato da Aequa Roma S.p.A. nell’ambito del predetto affidamento, rappresenterà in forma georeferenziata tutti gli impianti….”, l’Agenzia si limita ad osservare che l’assenza o non disponibilità di un’esatta georeferenziazione degli impianti e di tutti gli elementi utili alla loro puntuale ubicazione in fase di approvazione dei Piani di localizzazione potrebbe rendere meno efficace il pieno esercizio del controllo da parte dell’Amministrazione sui servizi forniti dalla società Aequa Roma nonché vanificare le finalità del processo partecipativo di cui all’art. 32 del PRIP non agevolando l’esercizio da parte dei cittadini del loro ruolo propositivo e di controllo sull’operato dell’Amministrazione.
Inoltre, il posticipare l’esatta collocazione degli impianti alla successiva fase tecnico-amministrativa di competenza del Dipartimento Sviluppo Economico Attività Produttive e Agricoltura rischia di attribuire a quest’ultimo un eccessivo margine di discrezionalità in sede di predisposizione degli atti di gara.
N.B. di VAS – L’Agenzia non ha considerato che nel lasso di tempo (anche lungo) che intercorre dalla approvazione dei Piani di Localizzazione alla formazione dei lotti territoriali in funzione dei rispettivi bandi di gara può essere cambiata la georeferenziazione di molte singole ubicazioni dei futuri impianti, che è quindi suscettibile di aggiornamenti.
L’Agenzia attribuisce al Dipartimento Sviluppo Economico Attività Produttive e Agricoltura un eccessivo margine di discrezionalità in sede di predisposizione degli atti di gara, ignorando che l’art. 30 delle Norme Tecniche di Attuazione del P.R.I.P. consente esclusivamente una tolleranza massima di 50 metri, in relazione allo stato effettivo dei luoghi.
Osservazioni al punto 2
2. impossibilità della materiale istallazione degli impianti indicati nei Piani di Localizzazione che si ritengono ubicati in contrasto con il Codice della strada o su marciapiedi con ampiezze insufficienti;
Parere dell’Agenzia – Nessuna osservazione.
Osservazioni al punto 3
3. drastica riduzione dell’impiantistica pubblicitaria della Capitale a scapito dell’economia delle Imprese con posizione dominante e monopolistica dell’impiantistica destinata al Bike Sharing rispetto a quella annoverata in altri circuiti.
Parere dell’Agenzia – Con riferimento al punto 3, la Giunta Capitolina ha replicato che il dimensionamento definitivo e la riduzione delle superfici dell’impiantistica pubblicitaria effettuati in sede di adozione dei Piani di Localizzazione è avvenuta nel rispetto dei criteri e limiti stabiliti dal PRIP e dal Regolamento in materia di esposizioni pubblicitarie (DAC 49/2014 e DAC 50/2014) e in osservanza alle prescrizioni emerse in seguito alle Conferenze di Servizi indette con DD n. 810 del 1° aprile 2015.
La Giunta ha specificato che la percentuale di superficie espositiva riservata al bike sharing non può essere considerata predominante rispetto al totale della superficie da destinare a privati e a quella rappresentata dagli impianti SPQR (da destinare, in via prioritaria, alle imprese che hanno partecipato alla procedura di riordino).
La Giunta ha infine precisato che la differenziazione ed esclusività dei formati attribuiti al circuito bike Sharing è da considerarsi pertinente in considerazione della finalità di pubblico servizio che il circuito persegue e della necessità di garantire la sostenibilità economica del servizio.
Rispetto a quanto sopra, l’Agenzia ha in primo luogo verificato il rispetto delle percentuali di superficie espositiva da attribuire alle diverse tipologie di impianti, lotti e circuiti in base a quanto richiesto sia dall’art. 30 del PRIP sia dalla DGCa 380/2014, poi parzialmente modificata dalla DCS AC 19/2016 (che ha recepito e fatto propri i criteri già stabiliti dalla DGCa 380/2014 e successivamente annullati per incompetenza dell’organo deliberante dal TAR Lazio – sezione seconda con Sentenza n. 2283 del 22 febbraio 2016), che hanno di fatto posto ulteriori vincoli alle scelte di pianificazione dell’impiantistica.
In dettaglio, l’art. 30 del PRIP definisce le percentuali di superficie espositiva da localizzare su “suolo e beni di Roma Capitale” (con esclusione quindi della superficie su beni privati o pubblici non comunali) che costituisce proprio la superficie declinata in specifici impianti pubblicitari nei Piani di Localizzazione.
La DGCa 380/2014 ha invece fornito ulteriori indicazioni per la redazione dei Piani di Localizzazione, specificando la necessità di prevedere appositi lotti di impianti da attribuire ai privati, definendo per gli stessi le tipologie di impianti ammessi e indicando, per alcuni di essi, le superficie espositive minime o massime.
In dettaglio:
Il dimensionamento complessivo previsto dal PRIP è di 138.000 mq di cui solo 110.400 mq su suolo pubblico.
Aequa Roma, dovendosi adeguare alle modifiche richieste dalle fasi attuative sia del PRG, nelle parti urbane di nuova realizzazione, sia del PGTU, nelle modalità di progressivo adeguamento della viabilità esistente alle prescrizioni del codice della strada, ha potuto collocare inizialmente solo 75.028 mq di superficie espositiva.
Successivamente, nel recepire il parere vincolante della Conferenza di Servizi, che aveva lo scopo di verificare in via preventiva la compatibilità della collocazione degli impianti con le misure di tutela dei beni culturali e paesaggistici presenti sul territorio e a cui hanno partecipato diversi soggetti istituzionali (Soprintendenza speciale per il Colosseo, Museo nazionale romano e l’area archeologica di Roma, Soprintendenza alle Belle arti e paesaggio di Roma, Sovrintendenza Capitolina), Aequa Roma ha proceduto alla modifica, adeguamento e successiva ricalibrazione dei Piani di Localizzazione che ha determinato un dimensionamento definitivo pari a 62.007,2 mq.
Limitandosi a considerare le quote di ripartizione del dimensionamento definitivo della superficie espositiva complessiva, l’Agenzia conferma come siano state sostanzialmente rispettate le percentuali richieste dal PRIP.
Nel valutare la posizione dominante del lotto bike sharing, l’Agenzia osserva che la valutazione della preminenza di un lotto rispetto agli altri non potrà essere invece essere fatta se non al momento in cui l’Amministrazione avrà definito, presumibilmente in fase di preparazione della procedura di gara per le concessioni, il numero e tipologia dei lotti per l’assegnazione del totale della superficie espositiva da attribuire ai privati.
È indubbio, invece, che non sia sindacabile dagli operatori del settore, e rientri nelle facoltà dell’Amministrazione, l’attribuire posizionamento e formati presumibilmente “più appetibili” al lotto bike sharing e a quello per i servizi di pubblica utilità proprio per garantire l’effettivo finanziamento di tali servizi.
Sempre con specifico riferimento al lotto bike sharing e servizi di pubblica utilità, l’Agenzia segnala solo come, ai fini di una maggiore trasparenza informativa, sarebbe stato preferibile che Aequa Roma nella Relazione ai Piani di Localizzazione avesse differenziato la superficie e gli impianti da attribuire specificatamente al lotto bike sharing rispetto al lotto da destinare al finanziamento di altri servizi di pubblica utilità, questo poiché la DGCa 380/2014 detta principi e superficie espositive minime o massime differenti per i due lotti (si riporta, per maggiore comprensione, la tabella di seguito, estratta da pag. 37 della Relazione ai Piani di Localizzazione).
N.B. di VAS – Si conviene con l’Agenzia sulla opportunità di differenziare sul territorio le ubicazioni dei futuri impianti da riservare al servizio di Bike Sharing dalle ubicazioni dei futuri impianti da riservare a servizi di pubblica utilità e ad elementi di arredo urbano, così come è stato fatto alla fine tra le ubicazioni dei futuri impianti privati e le ubicazioni dei futuri impianti riservati a servizi municipali.
Osservazioni al punto 4
4. proposta dell’Associazione Verdi Ambiente e Società Onlus di destinare lungo le vie consolari, che si irradiano dalle Mura Aureliane, un lato all’esposizione degli impianti SPQR ed il lato opposto agli impianti bike sharing al fine di garantire la sostenibilità economica di tali circuiti ed evitare che gli stessi non siano in concorrenza tra di loro;
Parere dell’Agenzia – Nessuna osservazione.
N.B. di VAS – Si fa presente anzitutto che la proposta è stata presentata congiuntamente dalle associazioni VAS e Basta Cartelloni.
Si mette in evidenza in secondo luogo che nella proposta di deliberazione (divenuta poi testo delle Deliberazione della Giunta Capitolina n. 243 del 13 novembre 2017) è riportata a tal riguardo la seguente controdeduzione: “in merito alla sostenibilità economica dei circuiti bike sharing e SPQR la proposta non è accoglibile in quanto per la collocazione degli impianti del circuito del Bike sharing e degli impianti SPQR, nei Piani adottati, si è tenuto conto dei parametri stabiliti dalle norme nazionali e dai regolamentari richiamati nelle controdeduzioni di cui ai precedenti punti 2 e 3. L’applicazione di una diversa metodologia non garantirebbe il rispetto di tali parametri.”
Non si concorda con la suddetta controdeduzione proprio perché la proposta è stata fatta curando che venissero comunque rispettati i parametri della pianificazione: vero è che l’accoglimento delle metodologia proposta da VAS e Basta cartelloni avrebbe comportato per la S.p.A. “Aequa Roma” un lavoro aggiuntivo di certo non compensato dalla fin troppo bassa somma di denaro con cui il Comune di Roma ha retribuito i 15 Piani di Localizzazione.
Osservazioni al punto 5
5. segnalazioni della presenza di impianti abusivi con istanza di rimozione degli stessi.
Parere dell’Agenzia – Con riferimento al punto 5, la Giunta ha argomentato che l’analisi dei contributi dei cittadini relativi a segnalazioni di impianti abusivi non siano attinenti all’approvazione dei Piani di Localizzazione.
In merito, l’Agenzia ricorda che lo stesso PRIP all’art. 1 comma 2 specifica come non siano di competenza del PRIP – e dunque neppure dei Piani di Localizzazione che lo dettagliano – le “disposizioni di carattere amministrativo relative al procedimento di rilascio/rinnovo […] decadenza e revoca dell’autorizzazione all’installazione e procedimenti conseguenti”.
In conclusione, l’Agenzia osserva che sarebbe stato auspicabile che il processo di redazione dei Piani di Localizzazione fosse stato realizzato dallo stesso Dipartimento competente per materia.
Per garantire uniformità di gestione e responsabilità dell’intero processo di attuazione del PRIP, analoga considerazione si esprime in merito alla prossima redazione degli atti propedeutici alle gare per l’assegnazione dei circuiti e dei lotti degli impianti.
N.B. di VAS – Non si concorda con il parere dell’Agenzia secondo cui sarebbe stato auspicabile che il processo di redazione dei Piani di Localizzazione fosse stato realizzato dallo stesso Dipartimento competente per materia, non solo e non tanto perché la S.p.A. “Aequa Roma” aveva già redatto il P.R.I.P. ed era quindi a priori in possesso di tutte le planimetrie di base occorrenti in formato raster, quanto perché il Dipartimento è competente nella vigente normativa in materia di affissioni e pubblicità ma non certo nella pianificazione dei Piani di Localizzazione.
Per le stesse ragioni, non si condivide la considerazione che esprime l’Agenzia in merito alla prossima redazione degli atti propedeutici alle gare per l’assegnazione dei circuiti e dei lotti degli impianti.
Trattasi di materia tecnico-economica, specie per lo formazione di lotti territoriali di impianti privati ed SPQR che debbono avere la stessa valenza economica per evitare che differentemente vadano deserti i bandi relativi a diversi di essi: richiede il coinvolgimento non solo di “Aequa Roma”, ma anche della Agenzia per la Mobilità, che già nel 2011 ha curato il bando per il Bike Sharing poi fallito.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi