Ieri il Governo ha dato parere favorevole alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina per voce della sottosegretaria Alessandra Sartore, in un documento presentato da FI e FDI con il quale si dice un SÌ chiaro a quest’opera inutile e pericolosa impegnando il governo a trovare le risorse per finanziarlo.
Riteniamo questa decisione di una gravità inaudita che si somma alla decisione delle settimane scorse di Draghi di trasmettere alla Camera una relazione favorevole alla realizzazione dello stesso ponte.
Per quanto ci riguarda, non ci sono più le ragioni politiche e programmatiche per sostenere il governo Draghi che avevamo accolto senza alcun pregiudizio, con la sincera speranza che con il PNRR e gli altri atti si potesse avviare una stagione di vero cambiamento verso la transizione ecologica di cui il Paese ha bisogno per rimettere in moto l’economia e avviare quegli atti di cura di cui questa nostra Italia martoriata ha estremo bisogno: purtroppo il governo ha preso la direzione di scelte obsolete e proposte di berlusconiana memoria.
Il sì al Ponte sullo Stretto, insieme alla scelta di un PNRR che affossa la transizione ecologica, alla decisione del ministro Cingolani di riaprire a trivellazioni e a una discussione ambigua su nucleare, obbliga noi Verdi a esercitare l’opposizione verso questo Governo.
L’opera del Ponte sullo Stretto è aberrante, fuori dalla storia.
La si vuole realizzare in una delle aree più sismiche del Mediterraneo sottraendo risorse a investimenti cruciali, che neanche il PNRR ha voluto affrontare, come incentivare il trasporto pubblico, risolvere i problemi della depurazione e della dispersione delle reti idriche e la difesa del suolo.
Siamo semplicemente esterrefatti di fronte alla scelta di questo Governo di resuscitare opere faraoniche che sono già costate un miliardo di euro solo per sciatteria.
Angelo Bonelli
(Comunicato pubblicato il 1 luglio 2021 sul sito online di “Europa Verde”)