Virginia Raggi in Puglia con i consiglieri di opposizione di Roma
Virginia Raggi prosegue la sua crociata da ex sindaca, oggi consigliera di opposizione, contro il termovalorizzatore voluto da Gualtieri.
E propone nuove tecnologie, da inserire nel ciclo rifiuti, che siano alternative all’incenerimento.
Prende a esempio l’impianto di ossicombustione di Gioia del Colle, in Puglia, che effettivamente non produce ceneri.
Omette però che lo stesso è stato oggetto di un’aspra battaglia sul territorio, con i grillini in testa tra i contrari, e che lo stesso Tar ne ha bocciato la realizzazione di un secondo di dimensioni maggiori.
Raggi esalta l’impianto di Gioia del Colle
“Sono possibili tante soluzioni: dobbiamo solo studiarle bene” scrive sui social entusiasta commentando la visita effettuata con il suo gruppo romano presso l’impianto di ossicombustione pugliese.
Parla di “soluzione innovativa, tutta italiana, con emissioni di Co2 e diossine nell’atmosfera pari a zero, che può trattare qualsiasi tipo di rifiuto“.
E ancora di “alternativa concreta, versatile, ecologica ed economica“.
In realtà, almeno per il momento, non sembra poi così concreta se il modello preso ad esempio è quello pugliese.
La sentenza del Tar
L’impianto in oggetto non arriva a trattare 10 tonnellate al giorno, perché sta ancora attraversando una fase sperimentale.
Quantità esigue per Roma.
La società Newo avrebbe voluto realizzarne uno da 117mila tonnellate di rifiuti l’anno a Modugno, in provincia di Bari.
Ma a bocciare la possibilità ha pensato il Tar su ricorso presentato dal comune di Bari.
Il giudice ha dato ragione ai ricorrenti che sostenevano, così come il M5s regionale, che la tecnologia non fosse ancora esportabile perché in fase di verifica.
E ha di fatto annullato la richiesta di Aia (autorizzazione integrata ambientale) presentata dalla società in Regione.
La spaccatura tra grillini
Pasionaria ambientalista grillina, schierata contro l’impianto, la senatrice pentastellata Patty L’Abbate, tra l’altro docente universitaria di economia circolare.
Che più volte ha parlato di “progetto insostenibile sotto l’aspetto ambientale ed economico“.
Specie, ha detto ancora, “in un momento storico in cui si punta moltissimo alla transazione ecologica e allo sviluppo sostenibile“.
Raggi invece porta a esempio lo stesso impianto proprio come possibile chiave per avviare a Roma quella stessa transizione ecologica di cui si sta facendo paladina.
L’ennesima spaccatura, l’ennesima divergenza di opinioni, come già successo per la scrittura dell’emendamento che servirà a chiedere la modifica della norma (il dl aiuti) che concede più poteri a Gualtieri sul fronte rifiuti.
O sulla strategia da tenere per opporsi al termovalorizzatore, con l’assessora regionale del Lazio Roberta Lombardi volto del dialogo con il sindaco di Roma, e Raggi ancora una volta dall’altra parte della barricata.
(Articolo di Ginevra Nozzoli, pubblicato con questo titolo il 3 giugno 2022 sul sito online “Roma Today”)