Nonostante i continui proclami del sindaco Pd della Capitale nonché sindaco di Città Metropolitana – con un’esposizione a 360° sulla stampa di regime, nazionale e locale, tendente a dimostrare che il suo decisionismo fascio-democratico se ne può infischiare delle leggi, del favore o meno delle popolazioni locali – i suoi “gioielli” (l’inceneritore mitico da costruire a Santa Palomba ed il TMB costruito ma non funzionante a Guidonia) appaiono quanto mai spuntati.
In particolare, tutta la “buona volontà” messa dagli appaltatori scelti dalla CMRC per rendere percorribile Via dell’Inviolata a Guidonia (la stradina di campagna gravata da numerosi vincoli ambientali, archeologici e paesaggistici ma massacrata da anni di incuria da parte delle istituzioni) ha sortito effetti inaspettati che si stanno ritorcendo contro lo stesso committente.
lavori effettuati hanno infatti proceduto a tagli maldestri di interi alberi ed arbusti, hanno sparso rifiuti sui campi limitrofi, hanno realizzato un ampliamento di carreggiata non conforme a quanto indicato dalle seppur timide prescrizioni dell’Ente Parco e della Soprintendenza, la quale ha redatto un documento
di accusa a CMRC per la conduzione pessima dei lavori stessi.
Ma, seppure i commissari prefettizi (Iannini e Onesti), attraverso i tecnici di Ambiente Guidonia srl (azienda interdetta dalla Prefettura in notevole ritardo e solo a seguito di pressanti richieste da parte di Regione Lazio, Comune di Guidonia Montecelio ed Associazioni locali), cercano di mettere le toppe al Piano di Monitoraggio e Controllo dopo quasi tre anni dall’emissione del rinnovo dell’Autorizzazione regionale da parte di Flaminia Tosini (Pd, finita agli arresti perché
accusata di corruzione in atti d’ufficio), i contrasti non mancano.
A cominciare proprio dalla strada di accesso che, a norma della legge istitutiva del Parco dell’Inviolata (LR 22/96, art. 7) impedisce il transito di mezzi motorizzati diversi da quelli utili alla conduzione agricola locale.
Per proseguire poi con le norme di attuazione del PTPR del Lazio che, nell’art. 23 delle NTA, a tutela esclusivamente del “paesaggio naturale agrario” in cui ricade la Via dell’Inviolata, affermano non esserci spazi di compatibilità paesaggistica e nemmeno urbanistica in merito all’uso della strada che CMRC e Cerroni vorrebbero fare.
Nemmeno l’Ordinanza di Gualtieri del 20 luglio scorso supera tali norme del PTPR, tanto è vero che CMRC ha chiesto il parere all’Ente Parco ed alla Soprintendenza. Si tratta ora, da parte di queste istituzioni, ed insieme all’Amministrazione comunale di Guidonia Montecelio, di far semplicemente rispettare la normativa.
A questo proposito, le Associazioni aderenti al CRA presenteranno formale diffida alla CMRC, al Comune di Roma, all’AMA, ai Commissari prefettizi, in merito ai preventivati conferimenti di rifiuti romani al TMB – anche solo per effettuare il collaudo dei macchinari “a caldo” – transitando per la tutelata Via dell’Inviolata. Il TMB non doveva essere costruito all’interno di un’area protetta, chi l’ha voluto e realizzato dev’essere disposto a pagarne le conseguenze.
Il TMB non si deve mettere in funzione!
I camion dell’AMA non devono passare da Via dell’Inviolata!
Le minacce non ci fanno paura!
Giù le mani dal Parco dell’Inviolata di Guidonia!
Comitato per il Risanamento Ambientale
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