Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera del Presidente della associazione-comitato di quartiere “Case Rosse 2014” Paolo Emilio Cartasso.
Procuratore Capo di Roma Dott. Francesco Lo Voi
Direttore Ministero per la Transizione Ecologica Dott. Giuseppe Lo Presti
Presidente Regione La zio Dott. Nicola Zingaretti
Dipartimento Tutela Ambientale Direzione Rifiuti Dott.ssa Maria Zagari
Comandante Polizia locale di Roma Capitale Dott. Ugo Angeloni
Comandante SPE di Roma capitale Dott. Stefano Napoli
Sindaco di Roma Dott. Roberto Gualtieri
Presidente Municipio IV° Dott. Massimiliano Umberti
Senatrice On. Loredana De Petris
Associazione VAS Circolo territoriale di Roma Architetto Rodolfo Bosi
Oggetto: Basta con il Genocidio di oltre 400.000 cittadini della periferia Romana.
Il sottoscritto Paolo Emilio Cartasso, Presidente pro-tempore dell’Associazione Case Rosse 2014, facendo seguito alla nota del 30/09/2021, rappresenta la necessità di effettuare puntuali attività di verifica ambientale tramite carotaggi dei terreni, analisi delle acque e misurazioni di rilevamento delle eventuali radiazioni trattandosi di un’area, in via di Salone tra il n.159 ed il n.233, connessa ad una Discarica di rifiuti urbani speciali, tra cui ospedalieri, parzialmente rimossi, trattati e reinterrati in loco.
Non vogliamo assolutamente impedire le nuove edificazioni a fini produttivi, vogliamo soltanto che si verifichi, onestamente, l’inquinamento dei terreni delle acque ed eventuale presenza di radioattività, temiamo che burocraticamente si evitino i controlli in un area ad alta concentrazione industriale e già interessata da inquinamento delle falde sotterranee.
Chiediamo che s’intervenga in modo concreto per la tutela della salute dei cittadini romani e dei lavoratori impegnati nella Tiburtina Valley, ovvero nella Terra dei Fuochi di Roma Est.
Area questa che ha visto incrementare, purtroppo in modo rilevante, l’aumento delle patologie oncologiche mortali soprattutto in soggetti in giovane età.
In allegato il testo completo delle nostra richiesta.
In data 26/10/2021, la Senatrice Loredana De Petris, Assessore all’Ambiente del Comune di Roma all’epoca della Bonifica effettuata al centro del Polo Tecnologico Tiburtino, ha presentato una dettagliata interpellanza al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Ministro della Transizione Ecologica che ricostruisce la storia e le forti preoccupazioni per la salute dei cittadini.
Interrogazione della De Petris
La Senatrice Loredana De Petris denuncia:
“Nella periferia est di Roma la morte per patologie tumorali supera del 20% la media della città di Roma come da statistiche della regione Lazio(con un’alta frequenza di patologie della Tiroide).
Una popolazione di centinaia di migliaia di persone vive infatti in un territorio occupato da Aziende inquinanti ed interramenti di rifiuti pericolosi che emergono ogni qualvolta si effettuino scavi.
Sono moltissime le Aziende a rischio emissioni tossiche, nonché i casi di roghi tossici provenienti da accampamenti sparsi.
Sono enormi anche le quantità di rifiuti pericolosi scaricati abusivamente nelle cave di tufo, pozzolana e travertino, in primis rifiuti ospedalieri.
Il fiume Aniene che fiancheggia la via Tiburtina da villa Adriana al Tevere, trasporta i liquami di 324 scarichi inquinanti: in merito è stata inviata denuncia alla Procura della Repubblica in data 19 gennaio 2017.
Nel territorio, da sempre, viene rilevata un’altissima concentrazione di PM 2,5, come verificato dall’Arpa lazio nell’area della Discarica TAV di Lunghezza.
Si ricorda che, mentre il PM 10 raggiunge solo i bronchi, la trachea e vie respiratorie superiori, il PM 2,5 è in grado di penetrare negli alveoli polmonari con eventuale diffusione nel sangue.
Nelle donne ci sono evidenze che il PM 2,5 venga ad accumularsi nel seno causando il cancro al seno.
In questo territorio, il più fragile di Roma città Metropolitana, nulla è stato attuato per le politiche di tutela dell’ambiente.
Non è mai stata rispettata l’importantissima idrologia del territorio compresa tra la sponda sinistra del Tevere, da via Salaria alla via Casilina.
Nel territorio vi sono importanti corsi d’acqua perenni, alimentati dalla falde acquifere dei Colli Albani, sono numerosi e di portata sostenuta.
Centinaia e centinaia di pozzi attingono acqua da tali falde, compresi alcuni pozzi di captazione dell’ACEA.
Migliaia di cittadini hanno vissuto, per anni con la sola acqua dei pozzi ed oggi utilizzano l’acqua dei pozzi per i loro orti.“
Occorre ricordare:
Dall’alta valle dell’Aniene provengono gli antichi acquedotti: l’Anio Novus, il Marcio, il Claudio e l’Anio Vetus.
La sorgente dell’Acqua Vergine di via di Salone il cui condotto è realizzato in opera cementizia e foderato internamente con coccio pesto.
Il territorio è disseminato da una molteplicità di beni d’interesse storico, archeologico e paesaggistico.
Percorrendo la via Tiburtina fino a Tivoli si incontrano tracce dell’importante patrimonio costituito dai reperti dell’Antica Roma.
Dopo il vecchio “Ponte Mammolo” incontriamo ciò che ad oggi è emerso:
La Villa Romana di via Carciano, i reperti di Settecamini, i resti della Città Ficulea. i resti della basilica di Santa Sinforosa, il Tempio dei Plauzi, Villa Adriana, Villa Gregoriana, il Tempio di Ercole Vincitore.
La zona contiene inoltre un prezioso patrimonio paesaggistico, solo in piccola parte tutelato, ricordiamo l’area protetta del Parco naturale dell’Aniene che dall’immissione nel Tevere arriva fino al Grande Raccordo Anulare, il Parco di Aguzzano, il Parco dell’Inviolata, il SIC (Sito d’Interesse Comunitario) delle Acque Albule.
Un territorio così importante e fragile è caratterizzato da una scarsa qualità Urbanistica, molti quartieri sorti nel dopo guerra presentano edifici di enormi dimensioni senza rispettare gli standard Urbanistici ed inoltre edifici industriali costruiti senza rispetto delle regole ed altri abbandonati nel più assoluto degrado.
La Discarica abusiva presso il Polo Tecnologico Tiburtino è la punta di un Iceberg costituito da tantissimi interramenti abusivi di rifiuti che hanno riempito le numerosissime cave del territorio della “Terra dei Fuochi di Roma Est”.
Data l’elevata presenza di patologie tumorali sarebbe opportuna una celere applicazione, in questo territorio, della Legge n. 13/2019 della Regione Lazio “Aree a elevato rischio Ambientale”.
Siamo preoccupati per noi e soprattutto per i nostri figli per l’inerzia degli organi di controllo che dovrebbero tutelare la salute delle persone e non gli interessi industriali.
Chiediamo l’intervento di: Regione Lazio, Città Metropolitana e Comune di Roma, nonché l’immediata attivazione dei controlli ambientali ed igienico sanitari da parte di ASL ed Arpa Lazio sull’intera “Terra dei Fuochi di Roma Est” e per la salute dei cittadini.
PRECISIAMO:
1. Nella Terra dei Fuochi di Roma Est, in una ipotetica circonferenza di km. 7 di raggio, coesistono:
Ø ABITANTI: 446.000 Comune di Roma:270.000 – Guidonia:90.000 – Tivoli:56.000 –Fonte Nuova:30.000;
Ø DISCARICHE ABUSIVE CHE HANNO RIEMPITO DI RIFIUTI PERICOLOSI gli invasi creati per le cave di pozzolana, tufo e travertino e che emergono ogni qualvolta si effettuino scavi: Polo Tecnologico – T.A.V. ecc…;
Ø IMPIANTI INDUSTRIALI, aventi un notevole impatto ambientale con emissioni in atmosfera ed inquinamento delle falde acquifere sotterranee;
Ø CAMPI ROM che, per recuperare il Rame dai cavi elettrici, bruciano la plastica che li rivestono creando un fumo nero contenente Diossina.
2. La popolazione è afflitta da patologie tumorali superiori del 20% alla media di Roma e da patologie della tiroide diffuse sul 70% della cittadinanza;
3. Da molti anni chiediamo controlli ambientali e bonifiche dei siti già posti sotto sequestro. Abbiamo inviato molteplici istanze ai vari Ministri succedutisi dai quali abbiamo ricevuto solo promesse;
4. Finalmente in data 13/10/2021 il Direttore Generale del Ministero per la transizione Ecologica Dottor Giuseppe Lo Presti ha richiesto accertamenti per l’area situata in via di Salone tra il n.159 ed il n. 233, dove sono in corso nuovi scavi, e l’Ufficio Bonifiche Siti contaminati della Città Metropolitana ha dato seguito per quanto di competenza;
5. Alla luce dei fatti non si conosce il ripristino e la messa in sicurezza riferendoci alla nota del Dipartimento III “Ambiente e Tutela del Territorio” della Città Metropolitana di Roma del 13/10/2021;
6. Abbiamo inviato la richiesta che questo territorio sia riconosciuto come SIN (Sito di Interesse Nazionale):
a. Per patologie connesse all’Ambiente (Dati del DEP Lazio);
b. Per il valore culturale del territorio, già individuato come “Agro Romano Antico”. La Regione Lazio e la Provincia di Roma stanno già investendo tempo e denaro, ai sensi della Legge Regione Lazio n. 40 del 22/12/1999, come “area di Programmazione integrata per la valorizzazione ambientale, culturale e turistica del territorio”.
La Giunta Regione Lazio: Delib. n.543/2008 e dal POA della Provincia di Roma Delib. n.173/12;
c. Per la presenza di Villa Adriana ed il Sito Archeologico di Gabii che sono realtà di valore mondiale.
7. Abbiamo chiesto che tutta l’area di Roma Est (Terra dei Fuochi), sia individuata come area ad elevato rischio ambientale: Legge n.13 del 19/07/2019 della Regione Lazio;
8. Purtroppo nel territorio vi sono migliaia di pozzi utilizzati per innaffiare gli orti, pertanto richiediamo controlli dei terreni, delle acque per verificare presenza di inquinanti dato che le acque del territorio:
a. Alla destra dell’Aniene i 19 Piezometri dell’Inviolata hanno rilevato: la presenza a livelli molto alti di manganese, ferro, arsenico, nichel, ma anche quella di sostanze chimiche. Si parla infatti di composti organici quali l’N-butilbenzensulfonammide, il bisfenolo, il 2,4,6-Triallyloxy-1,3,5- triazine trovati nei 23 campioni di acque sotterranee prelevati tra il 5 aprile ed il 7 giugno 2018;
b. Alla sinistra dell’Aniene i Piezometri della Discarica TAV di Lunghezza come dichiarato dall’Arpa Lazio hanno rilevato la presenza:
Ø Nei Terreni: Idrocarburi, Piombo e Rame superiori ai limiti;
Ø Nelle Acque: Ferro, Idrocarburi, Piombo e Rame superiori ai limiti.
c. La Rassegna stampa del Corriere della Sera (del 07/05/2021) riportava:
La Procura, conclusione delle indagini di alcune Discariche abusive del territorio, ha dichiarato: “Rischio di contaminazione del suolo, delle acque sotterranee e dell’Atmosfera”.
9. Chiediamo la Verifica dei Monitoraggi e Controlli effettuatia seguito di quanto dichiarato dalla ASL RM2 e dal Dipartimento Epidemiologico della Regione Lazio:
a. Nota ASL2 n.0018177 del 18/03/2014:
Inquinamento atmosferico relativo alla Basf, azienda situata in via di Salone 245:”Presenza al suolo … di sostanze estremamente pericolose per possibili effetti a lungo termine sulla salute umana”;
b. Nota ASL2 n.0040864 del 25/05/2015:
Problematiche sanitarie relative a situazioni di possibile inquinamento ambientale nel quadrante est della Capitale: “Relativamente al quarto punto, vale a dire la possibile presenza di rifiuti pericolosi interrati nell’ambito del quadrante est della città e anche nello spicchio di provincia adiacente, che presentano caratteristiche morfologiche che potrebbero favorire l’attività criminosa, questo Servizio è a conoscenza diretta di episodi avvenuti in passato che confermano tale ipotesi”;
c. Nota Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio del Dicembre 2020:
Richiama lo stato d’inquinamento nel territorio che “rappresenta, dunque, una criticità dal punto di vista ambientale che può aver avuto effetti sullo stato di saluta della popolazione residente nel Distretto 6. Si evidenzia che per tutte le cause di decesso il tasso è superiore a quello osservato nel Comune di Roma e nella Regione Lazio”.
Roma 14/01/2022
Il Presidente
Paolo Emilio Cartasso