Secondo quanto stabilito con Nota del Ministero dello Sviluppo Economico prot. n. 136877 del 28 luglio 2014 la manifestazione della “Festa della Befana” a piazza Navona va considerata come una fiera, perché non ha alcuna corrispondenza con i mercati, in quanto gli stessi non sono mai in ogni caso legati ad eventi particolari o festività: di conseguenza «non è possibile applicare le proroghe automatiche previste dal punto 8, lett. b) dell’Intesa, che sono invece da riferirsi alle procedure di selezione per le concessioni dei posteggi nei mercati quotidiani, mensili, stagionali e fuori mercato».
L’Intesa di cui si parla è quella raggiunta in sede di Conferenza Unificata del 5 luglio 2012, con cui sono stati fissati i criteri per l’assegnazione dei posteggi sulle aree pubbliche.
Sempre in base al citato punto 8, la nota precisa che «al fine di evitare disparità di trattamento tra gli operatori su area pubblica, per un periodo di ammortamento di sette anni decorrenti dalla data di entrata in vigore del Decreto Legislativo 26 marzo 2010, n. 59, ovvero fino al 7 maggio 2017, ai posteggi delle fiere si applica la limitazione di cui al punto 3, relativa all’applicazione del criterio prioritario del maggior numero di presenze nella fiera, al fine di consentire ai medesimi operatori l’ammortamento degli investimenti sostenuti ai fini delle precedenti partecipazioni».
Come disposizioni transitorie alla lettera c) del punto 8 dell’Intesa viene precisato che «la limitazione di cui al punto 3, relativa all’applicazione del criterio prioritario del numero delle presenze, si applica con un periodo di ammortamento di sette anni decorrenti dalla data di entrata in vigore del D. Lgs. 26 marzo 2010, n. 59», vale a dire fino al 17 maggio del 2017.
In modo rispettoso delle suddette disposizioni normative, con Determinazione Dirigenziale n. 4336 del 7 novembre 2014 il Municipio I ha deciso “in via di somma urgenza” di autorizzare lo svolgimento della fiera denominata “Festa della Befana in Piazza Navona” per il triennio 2014-2017 con la seguente testuale motivazione: «La concessione dei posteggi per tutte le attività svolte nell’ambito della festa della Befana (inclusa la giostra) avrà durata triennale e quindi fino all’edizione 2016/2017, ai sensi dell’art. 8, lett. c) dell’intesa; decorso tale periodo, alle procedure di selezione per l’assegnazione dei posteggi nell’ambito della suddetta fiera, si applicheranno i criteri prioritari previsti dal punto 2 della citata intesa, non essendo più applicabile, quale esclusivo criterio prioritario, quello connesso al maggior numero di presenze pregresse nella medesima fiera, valevole solo per le manifestazioni che si svolgono nel cd. periodo transitorio, ossia fino alla data del 7 maggio 2017».
Come dovrebbe essere ormai noto ai più, il bando dell’anno scorso per l’assegnazione delle concessioni triennali (fino cioè all’anno 2017) delle 72 postazioni della Festa della Befana a Piazza Navona è stato vinto per lo più dai commercianti “storici” (con in testa la famiglia Tredicine) che dal 2002 hanno ininterrottamente avuto le concessioni (vedi http://www.vasroma.it/la-grande-famiglia-tredicine-che-monopolizza-la-citta-eterna/?preview=true): il bando prevedeva anche 17 postazioni per le attività varie (vendita di zampognette, palloncini, attività fotografo, Babbo Natale) ed 1 postazione per la giostra a cavalli galoppanti. (vedi http://www.vasroma.it/festa-della-befana-in-piazza-navona-per-lasciare-inalterati-lassegnazione-dei-posteggi-e-quindi-lattuale-degrado-una-maggioranza-bipartisan-dellassemblea-capitolina-pret/)
Per tutti valeva l’obbligo di ridurre di mezzo metro le dimensioni dei banchi di vendita, portate da mt. 4 x 3 a mt. 4 x 2,50 con il Protocollo d’Intesa sottoscritto l’11 novembre del 2013 anche dagli operatori titolari di autorizzazione per lo svolgimento della Fiera della Befana. (vedi http://www.vasroma.it/quel-che-i-media-non-dicono-ma-ce-da-sapere-sulla-intera-vicenda-della-festa-della-befana-a-piazza-navona/)
Ma poi i suddetti commercianti non hanno ritirato le concessioni (vedi http://www.vasroma.it/piazza-navona-il-tar-da-ragione-al-comune-niente-mercato-della-befana/) ed hanno indetto anche una manifestazione sulla stessa piazza Navona, dove hanno inscenato anche un funerale (vedi http://www.vasroma.it/piazza-navona-la-protesta-degli-ambulanti-il-comune-ha-ucciso-il-mercato-della-befana/): non contenti hanno anche fatto ricorso al TAR ((N.RG 1284/2014), poi integrato da motivi aggiunti, per chiedere l’annullamento del bando.
Con Sentenza n. 11639 del 23 settembre 2015 la Sezione Seconda Ter del Lazio ha respinto il ricorso, riconoscendo valido il bando «anche a prescindere dalla questione se la disciplina transitoria dettata dall’art. 8 dell’Intesa sia o meno applicabile anche alle “Fiere” oltre che ai mercati», perché «appaiono dirimenti le seguenti considerazioni», tra cui principalmente il vincolo storico-monumentale imposto sull’intera Piazza Navona con Decreto Ministeriale del 3 giugno 1986, ribadito con D.M. del 28 ottobre 2011, che obbliga la Soprintendenza a garantire il decoro del sito monumentale con prescrizioni che sono sovraordinate ad interessi economici e commerciali.
La Sezione Seconda Ter del Lazio ha sentenziato che «in questi casi, l’interesse pubblico alla tutela del bene culturale non può certamente essere compromesso in ragione della esistenza di un generale regime di proroga disposto dalla citata Intesa, quand’anche esso fosse ritenuto applicabile anche alle Fiere e non solo ai mercati.»
Infatti il comma 1-ter dell’art. 52 del D.Lgs. n. 42/2004, con cui è stato emanato il “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”, testualmente dispone: «1-ter. Al fine di assicurare il decoro dei complessi monumentali e degli altri immobili del demanio culturale interessati da flussi turistici particolarmente rilevanti, nonché delle aree a essi contermini, i competenti uffici territoriali del Ministero, d’intesa con i Comuni, adottano apposite determinazioni volte a vietare gli usi da ritenere non compatibili con le specifiche esigenze di tutela e di valorizzazione, comprese le forme di uso pubblico non soggette a concessione di uso individuale, quali le attività ambulanti senza posteggio, nonché, ove se ne riscontri la necessità, l’uso individuale delle aree pubbliche di pregio a seguito del rilascio di concessioni di posteggio o di occupazione di suolo pubblico.
In particolare, i competenti uffici territoriali del Ministero e i Comuni avviano, d’intesa, procedimenti di riesame, ai sensi dell’articolo 21-quinquies della legge 7 agosto 1990, n. 241, delle autorizzazioni e delle concessioni di suolo pubblico, anche a rotazione, che risultino non più compatibili con le esigenze di cui al presente comma, anche in deroga a eventuali disposizioni regionali adottate in base all’articolo 28, commi 12, 13 e 14, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, e successive modificazioni, nonché in deroga ai criteri per il rilascio e il rinnovo della concessione dei posteggi per l’esercizio del commercio su aree pubbliche e alle disposizioni transitorie stabilite nell’intesa in sede di Conferenza unificata, ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, prevista dall’articolo 70, comma 5, del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59 recante attuazione della direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2006 relativa ai servizi nel mercato interno.
In caso di revoca del titolo, ove non risulti possibile il trasferimento dell’attività commerciale in una collocazione alternativa potenzialmente equivalente, al titolare è corrisposto da parte dell’amministrazione procedente l’indennizzo di cui all’articolo 21-quinquies, comma 1, terzo periodo, della legge 7 agosto 1990, n. 241, nel limite massimo della media dei ricavi annui dichiarati negli ultimi cinque anni di attività, aumentabile del 50 per cento in caso di comprovati investimenti effettuati nello stesso periodo per adeguarsi alle nuove prescrizioni in materia emanate dagli enti locali.»
La sentenza n. 11639/2015 ha riconosciuto dunque pienamente valido il bando così come espletato, che però non è stato possibile mandare in attuazione per il 2014-2015 a causa del rifiuto di ritirare le concessioni da parte della maggioranza dei vincitori: il I Municipio avrebbe dovuto reiterare il bando per le prossime due edizioni, sempre cioè fino al 2017, facendo eventualmente salvi i diritti dei vincitori che avevano ritirato le rispettive concessioni.
Invece, senza tener conto nemmeno della sentenza del TAR, oltre che del comma 1-ter dell’art. 52 del D.Lgs. n. 42/2004, con deliberazione n. 69 del 25 settembre 2015 la Giunta Municipale del I Municipio ha regolamentato lo svolgimento della “Festa della Befana in piazza Navona” e dettato i criteri di selezione per l’assegnazione temporanea delle concessioni di suolo pubblico per la realizzazione della festa per le edizioni 2015/2024 e non 2015/2017.
La Giunta Municipale ha così voluto dettare le regole che governeranno la Festa della Befana per i prossimi dieci anni, giustificando tale scelta con l’esigenza di consentire ai commercianti di ammortizzare in un arco di 10 anni gli investimenti a cui sono costretti per causa delle riduzioni ulteriori imposte dalla Soprintendenza sia sul numero delle postazioni commerciali (ridotte da 72 a 48) che sulle dimensioni del banco tipo (ridotto da mt. 4 x 2,50 a mt. 3 x 2,50.
La nuova planimetria delle postazioni di Piazza Navona
Il nuovo banco tipo
Ad avvisi già pubblicati è intervento il Comune di Roma, che ha costretto ad allegarvi due specifici documenti.
Il primo documento è il “Protocollo di integrità” portato in Giunta Capitolina dall’ex assessore Sabella che riguarda l’anticorruzione: è un documento pensato soprattutto per i lavori pubblici, che Sabella ha chiesto di inserire anche sul bando per la Festa della Befana.
Il secondo documento invece è il “Disciplinare sulla Qualità”, realizzato dopo un incontro con il sindaco dall’assessore Marta Leonori, che il Municipio ha recepito e inserito.
I criteri e i punti non cambiano rispetto al bando, ma il documento aiuta a determinare i punteggi e stabilisce la documentazione necessaria affinché l’assegnazione avvenga senza discrezionalità, ad esempio tra cosa è biologico e cosa no.
Nelle graduatorie per la qualità dei prodotti offerti si acquistano punti se la merce ha origine bio.
Ad attestare che effettivamente i prodotti siano naturali e rispondano a i criteri di qualità invocati doveva per l’appunto il Disciplinare, un documento estremamente tecnico.
Il 7 ottobre 2015 la Giunta Municipale ha redatto la Memoria n. 17, di cui è stato poi preso atto con Determinazione Dirigenziale n. 3469/2015 con cui agli avvisi pubblici già pubblicati sono stati allegati il “Disciplinare sulla Qualità” trasmesso dall’Assessore Marta Leonori il 6.10.2015 ed il “Protocollo d’Integrità” approvato con Deliberazione della Giunta Capitolina n. 40 del 27 febbraio 2015.
Gli avvisi pubblici sono stati ad ogni modo fatti per l’esercizio di attività di commercio su area pubblica (con 28 postazioni), di attività artigianali (per 20 postazioni) ed attività varie (per 7 postazioni) nonché di spettacolo viaggiante (teatrino dei burattini) per 1 postazione.
Per le attività commerciali e artigianali è stato deciso un punteggio massimo assegnabile pari a 50 punti da distribuire secondo i criteri indicati, fra i quali c’è quello della «anzianità acquisita, dal soggetto richiedente, nella fiera oggetto della selezione relativamente al settore …. corrispondente a quello per il quale si partecipa alla selezione: 0,5 punti per ogni anno di partecipazione alla fiera, fino ad un massimo di 10 punti» per attività commerciali e/o artigianali).
Per le attività varie (di vendita di palloncini e zampognette) è stato invece deciso un punteggio massimo assegnabile pari a 30 punti da distribuire sempre secondo i criteri indicati, fra i quali c’è sempre quello della «anzianità acquisita, dal soggetto richiedente, nella fiera oggetto della selezione relativamente al settore …. corrispondente a quello per il quale si partecipa alla selezione: 0,5 punti per ogni anno di partecipazione alla fiera, fino ad un massimo di 6 punti».
Per tutti e tre i bandi è stata fatta valere la clausola che “non potranno essere assegnate più di due postazioni al medesimo soggetto giuridico”.
Ne deriva che in tutti e tre i bandi i commercianti “storici” di Piazza Navona che vi hanno gareggiato con in testa la “famiglia” dei Tredicine (che comprende anche i parenti a vario titolo dei Cirulli e degli Zappalà) sono partiti avvantaggiati da un punteggio pari al 20% di quello massimo consentito ed hanno scavalcato anche la clausola delle due sole postazioni assegnabili per ogni singolo bando partecipando a tutti e tre.
Va messo per di più in risalto che a partecipare a tutti e tre i tipi di bandi sono stati ben 51 dei 58 soggetti che hanno fatto ricorso al TAR, perdendolo.
Sono comunque pervenute 91 domande per attività commercio di cui 30 per giocattoli, 41 per dolciumi, 18 per alberi natale/addobbi e presepi, 2 per libri bambini e 22 integrazioni.
Per attività artigianali sono pervenute invece 16 domande per attività artigianali di cui 13 per presepi e 3 per giocattoli (con 2 integrazioni).
Per attività varie sono pervenute infine 24 domande di cui 17 per palloncini e 2 per teatro burattini.
In base alle graduatorie redatte dalla apposita Commissione aggiudicatrice e riportate nella Determinazione Dirigenziale n. 4037 del 20 novembre 2015 si hanno i seguenti vincitori, di cui si riporta in grassetto di coloro rosso tutti quelli che hanno fatto ricorso al TAR.
28 postazioni per attività commerciali, suddivise in:
- n. 4 posteggi per la vendita di alberi di Natale, addobbi natalizi e presepi, assegnati in ordine dal 1° in poi a Sisifo Sas Christina Scott e C., Maurizi Marika, Maniccia Massimo e Maniccia Massimo.
- n. 10 posteggi per la vendita di giocattoli (con esclusione assoluta dei giochi pirici), assegnati in ordine dal 1° in poi a Falconi Paolo, Food Store S.n.c. di Tredicine Alfiero e C., Cirulli Sandro, Vento Massimo, Tredicine Elio, Restante Giuseppe, Vento Massimo, Tredicine Dino, Cirulli Rina Irene, Cirulli Anna Maria.
- n. 12 posteggi per la vendita di dolciumi assegnati in ordine dal 1° in poi a Tredicine Alfiero, Tredicine Alfiero, Adduocchio Giuliano, Anselmi Milena, Zappalà Giovanni, Valensise Angelo, Rossini Anna Rita, Cavalaglio Stefano, Chiocchi Velia, Mazzeo Pietro, Tredicine Dino, Cirulli Irina Irene.
- n. 2 posteggi per la vendita di libri per bambini assegnati in ordine dal 1° in poi a Ferraro Marina e Barbara Alghemo.
20 per attività artigianali, suddivise in :
- n. 13 posteggi per la vendita di alberi di Natale, Addobbi di Natale e presepi artigianali, assegnati (solo 11 su 13) in ordine dal 1° in poi a Christina Scott, Padovani Paolo, De Angelis Stefania, Cal Gianni, Ayling Janet Susan, Calero Cabal Angela Maria, Persico Anna Maria, Alferoni Romolo, Pasquali Fiorenza, Comparone Giovanni, Cafagna Rosario.
- n. 7 posteggi per la vendita di giocattoli artigianali, assegnati (ammessi con riserva) in ordine dal 1° in poi a Romanì Elizabeth, Orazi Paola, Cianciulli Daniela.
7 operatori per attività varie, di cui:
- n. 2 posteggi per la vendita di zampognette con ingombro massimo di 1 mq, che non figurano nelle graduatorie.
- n. 4 posteggi per la vendita di palloncini con ingombro massimo di 1 mq, assegnati in ordine dal 1° in poi a Tredicine Alfiero, Adduocchio Giuseppe, Cirulli Sandro, Tredicine Elio.
- n. 1 posteggio per fotografo “Babbo Natale” e “Befana”, con ingombro massimo di 1 mq, con utilizzo della macchina fotografica tradizionale e/o digitale, assegnato a Nanu Maria Aurora (che si è poi ritirata dal ricorso al TAR).
- 1 posteggio per burattini assegnato a Di Manno Paolo.
Come si può bene vedere il solo Alfiero Tredicine, che è presidente di Apre-Confesercenti, si è aggiudicato 1 posteggio per la vendita di giocattoli (come Food Store S.n.c. di Tredicine Alfiero e C.), 2 posteggi per la vendita di dolciumi ed 1 posteggio per la vendita di palloncini (http://www.vasroma.it/la-grande-famiglia-tredicine-che-monopolizza-la-citta-eterna/).
Tredicine Dino, l’altro fratello, è vicepresidente della Fivag-Cisl (Federazione Italiana Venditori Ambulanti e Giornalai), un’associazione che rappresenta un gruppo di operatori ambulanti e che aderisce alla Cisl.): si è aggiudicato un posteggio per la vendita di giocattoli ed un posteggio per la vendita di dolciumi.
Tredicine Elio si è aggiudicato 1 posteggio per la vendita di giocattoli ed 1 posteggio per la vendita di pallonicini
Su 51 postazioni assegnate 35 (pari al 70% circa) sono state vinte dai commercianti “storici” che hanno fatto ricorso al TAR.
I Tredicine se ne sono aggiudicate 8, pari al 17% circa: se a queste aggiungiamo le 4 postazioni che si sono aggiudicati i Cirulli loro parenti, arriviamo al 24% circa.
Di 48 postazioni da assegnare per attività commerciali e artigianali ben 38 (pari all’80% circa) sono state aggiudicate a commercianti che avevano fatto ricorso al TAR contro il bando dell’anno scorso per le concessioni triennali, in testa ai quali ci sono i Tredicine con 8 postazioni.
Ben 22 delle 28 postazioni per attività commerciali sono state aggiudicate a commercianti che avevano fatto ricorso al TAR contro il bando dell’anno scorso per le concessioni triennali, in testa ai quali ci sono i Tredicine con 5 postazioni.
Delle 20 postazioni da assegnare per attività artigianali ne sono state aggiudicate solo 16 (di cui 3 ammesse con riserva), 12 delle quali a commercianti che avevano fatto ricorso al TAR contro il bando dell’anno scorso per le concessioni triennali.
Sembra che si sia arrivati a questo risultato perché la commissione incaricata di vagliare le candidature e stilare la graduatoria avrebbe deciso di non tenere conto del “Disciplinare sulla Qualità”, giudicandolo di difficile interpretazione, ed avrebbe conseguentemente assegnato i posti in base al criterio dell’anzianità di licenza.
Così la famiglia dell’ex consigliere comunale Giordano Tredicine coinvolto in Mafia Capitale, in compagnia degli Auduocchio, degli Zappalà, dei Manocchio e dei Cirulli, si riprende il mercatino che controllano da sempre.
I risultati del bando per l’assegnazione delle bancarelle del tradizionale mercatino natalizio di Piazza Navona hanno suscitato delle accese polemiche, a cui hanno dato seguito il Presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi e l’assessore municipale al Commercio, Jacopo Pescetelli: «Sicuramente – hanno detto – possiamo affermare di non essere soddisfatti del risultato ottenuto sotto il profilo delle garanzie per la qualità della merce in vendita. A quanto emerge da una prima lettura delle diverse graduatorie in alcuni settori, come i dolciumi, i punteggi per la certificazione della qualità della merce sembrano non essere stati assegnati, il che ha aumentato in modo preponderante il peso del requisito di anzianità. Faremo ovviamente tutte le verifiche amministrative del caso sull’esito del lavoro della Commissione per essere certi che sia stato rispettato in pieno il principio di legalità».
Ma intanto niente novità, e niente «biologico» come invece richiesto.
E ai primi due posti per la vendita di dolci c’è Alfiero Tredicine: «C’è stata una riduzione del 50 per cento dei banchi di dolciumi – ha spiegato Pescetelli – che due siano dei Tredicine è normale, vige un criterio di anzianità. Non siamo soddisfatti».
Neppure per le novità nei presepi o giocattoli: per 20 postazioni ci sono state solo 16 domande e due sono stati esclusi.
Ci saranno quindi solo 14 banchi.
Gli altri sei?
«Li rimetteremo in gara l’anno prossimo», ha spiegato l’assessore.
Per di più nella graduatoria del commercio dei giocattoli appare al numero due il «Food Store di Tredicine Alfiero».
E per altre postazioni c’è chi dice che si tratti, in alcuni casi, di loro parenti.
Anche a seguito delle polemiche lunedì 23 novembre 2015 l’Autorità Nazionale Anticorruzione, guidata da Raffale Cantone, ha avviato un’ attività di vigilanza sulle procedure di assegnazione dei banchi per la festa dell’ Epifania, proprio perché la maggior parte di essi sono riconducibili ad un’ unica famiglia, quella dei Tredicine. (vedi http://www.vasroma.it/navona-altola-di-tronca-alla-lobby-di-tredicine-assegnazioni-ai-raggi-x/)
Il presidente dell’ Autorità ha scritto a Francesco Paolo Tronca chiedendo una relazione sul procedimento di assegnazione espletata dal I Municipio e sollecitando anche di inviare la relativa documentazione.
L’ Anticorruzione ha chiesto di acquisire le carte relative al bando.
Nel dettaglio: la delibera dirigenziale con cui è stato attivato il procedimento per l’ assegnazione dei banchi; la documentazione tecnica allegata al bando di gara; l’ atto di nomina della Commissione giudicatrice; i verbali di gara; la graduatoria finale di assegnazione.
Lo stesso giorno sempre sul tema, in Campidoglio c’ è stato un incontro tra il commissario del Comune e la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi.
Il “ritorno” di banchi riconducibili ad uno stesso gruppo familiare, come detto, è stato al centro dell’ incontro tra Tronca e la presidente del I Municipio.
In sintesi: se l’ indagine interna avviata dovesse scoprire irregolarità, le assegnazioni dei banchi (fatte da una commissione mista Comune/Municipio) sarebbero messe in discussione o ritirate.
“Penso che il I Municipio abbia fatto il suo lavoro“, ha commentato Alfiero Tredicine, leader degli ambulanti.
Il Codacons ha dichiarato l’intenzione di impugnare il bando davanti al TAR, perché a suo giudizio il bando che ha assegnato le postazioni dovrà essere annullato e ripetuto, dal momento che i criteri seguiti per l’individuazione dei vincitori sono errati e non garantiscono parità di trattamento tra gli operatori, come ha chiaramente dimostrato la graduatoria pubblicata.
“I criteri seguiti per la definizione della graduatoria sono semplicemente assurdi – ha spiegato il Presidente Carlo Rienzi – Il principio dell’anzianità della licenza dovrebbe premiare quei soggetti che hanno sviluppato una esperienza presso mercati ed eventi di tutta Italia, assegnando a costoro un numero maggiore di punti rispetto a chi ha lavorato solo a Piazza Navona. Criterio errato che ha avuto ripercussioni pesantissime anche sul fronte del punteggio relativo alla qualità: chi aveva qualità ma non anzianità, non ha presentato affatto domanda, non avendo alcuna speranza di vedersi aggiudicare una postazione”.
A contraddire la dichiarazione dell’Avv. Rienzi viene Cristina Bowerman, Stella Michelin e chef di fama internazionale che ha partecipato al bando senza sapere ancora i motivi della sua esclusione. (vedi http://www.vasroma.it/volevo-solo-portare-qualita-ma-ha-vinto-la-solita-famiglia/#more-27911)
Ha scritto invece sui social Matteo Orfini: “Non c’ è nessuna restaurazione, parliamo di una vicenda nata e gestita con Marino sindaco. Anche l’anno scorso i Tredicine avevano vinto, non aprirono per protesta contro il Municipio che aveva ridotto gli spazi. Riduzione confermata ed aumentata quest’ anno e accompagnata da altre prescrizioni per garantire una migliore manifestazione“.
Con nota del Segretariato – Direzione Generale prot. n. 34126 del 24 novembre 2015 è stato richiesto di valutare la sospensione della procedura, in relazione alla necessità di corrispondere alla richiesta della Autorità Nazionale Anti Corruzione (ANAC) di acquisire tutta la documentazione inerente alla stessa procedura.
Lo stesso giorno la Giunta Municipale con decisione n. 11 ha ritenuto di sospendere temporaneamente gli atti amministrativi successivi e conseguenti della procedura, fino alle comunicazioni relative all’esito delle verifiche in corso.
Con Determinazione Dirigenziale n. 4062 del 24 novembre 2015 è stata determinata la sospensione con effetto immediato e fino all’esito delle verifiche, di tutte le procedure amministrative successive e conseguenti all’emanazione delle graduatorie relative al bando.
Il 22 novembre 2015 il consigliere del I Municipio Nathalie Naim ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Riguardo alla festa della Befana di Piazza Navona rilevo da un lato un aspetto positivo che è quello di avere interrotto la continua proroga dal 2002 del vecchio bando, riducendo l’ingombro a meno della metà rispetto alle edizioni degli scorsi anni (banchi di dimensioni più piccole e 42 invece che 103), eliminando merceologie che consentivano di trasformare il mercato in un suk (porchetta, bigiotteria, soprammobili, stampe ecc.), dando maggiori garanzie per il decoro con banchi tutti uguali, divieto di appendere le merci e le luci al neon che tanto deturpavano la piazza.
L’aspetto negativo, prevedibile, è che il bando della Festa della Befana è stato vinto per lo più dagli stessi operatori delle edizioni precedenti, a cui erano stati assegnati i banchi con il bando del 2002, nonostante alcuni di questi non abbiano ottenuto punti per la qualità dei loro prodotti.
Gli stessi operatori a cui era stato ricondotto il degrado della piazza degli scorsi anni e spesso la scarsa qualità dei prodotti.
Il motivo principale di ciò sono i criteri che il I Municipio ha dovuto prevedere nel bando pubblico, in quanto imposti dalla Conferenza Unificata Stato Regioni del 2012 che ha garantito il 40% di vantaggio a chi già aveva il banco.
Questa ha stravolto le prescrizioni imposte dall’Europa e dalle leggi italiane per la libera concorrenza degli spazi pubblici, che avrebbero posto la parola “fine” a rendite di posizione a vantaggio della sola qualità e dei pubblici interessi.
Io denuncio la questione dal 2012 e ora possiamo vederne materializzati gli effetti.
Difatti l’Unione Europea con la Direttiva CE/123/2006 ha stabilito che poiché gli spazi pubblici sono una risorsa limitata, eventuali titoli devono essere assegnati tramite una procedura che garantisca uguale possibilità di accesso a tutti, ossia la libera concorrenza.
La Direttiva è stata fedelmente trasposta nell’ordinamento italiano con l’emanazione del decreto legislativo 59/2010 che ha disposto, anche per quanto riguarda le attività di commercio su area pubblica, che tutti i titoli relativi a postazioni – sia esistenti che nuove – dovessero avere una durata limitata, non potessero rinnovarsi automaticamente ma dovessero essere assegnati tramite bando ad evidenza pubblica secondo criteri, da individuare in base a “considerazioni di salute pubblica, di obiettivi di politica sociale, della salute e della sicurezza dei lavoratori dipendenti ed autonomi, della protezione dell’ambiente, della salvaguardia del patrimonio culturale e di altri motivi imperativi d’interesse generale” e che il titolo” non può essere rinnovato automaticamente, ne’ possono essere accordati vantaggi al prestatore uscente o ad altre persone, ancorché giustificati da particolari legami con il primo” .
In pratica tali norme, se applicate, avrebbero dato luogo a una vera rivoluzione degli spazi pubblici.
Il termine fissato affinché tutte le postazioni esistenti vengano rimesse sul mercato tramite bando è il 2017, mentre alle nuove postazioni come quelle della festa della Befana andavano subito applicate le nuove regole .
Ma tutto ciò è stato vanificato e stravolto.»
Il consigliere Nathalie Naim non fa sapere che alla Conferenza Unificata Stato Regioni del 2012 ha fatto seguito una Intesa, che al punto 3 pone una «limitazione relativa all’applicazione del criterio prioritario del numero delle presenze», che «si applica con un periodo di ammortamento di sette anni decorrenti dalla data di entrata in vigore del D. Lgs. 26 marzo 2010, n. 59», vale a dire fino al 17 maggio del 2017, e per di più giustifica il nuovo bando fino al 2025 con l’ammortamento da garantire a chi vi avrebbe partecipato per l’investimento da dover affrontare con i nuovo banchi ulteriormente ridotti.
Non si è forse resa conto (e con lei la Presidente Alfonsi e l’Assessore al Commercio Pescetelli) che non essendo state ritirate le concessioni del bando dell’anno scorso, i vincitori non avevano affrontato ancora alcun investimento per causa dei banchi ridotti a quell’epoca a mt. 4 x 2,50, per cui con il nuovo bando le condizioni erano rimaste le stesse dell’anno prima pur con i banchi ulteriormente ridotti di dimensioni (ora di mt. 3 x 2,50) ed in forza della sentenza favorevole del TAR doveva essere reiterato il bando dell’anno prima con concessioni stavolta biennali, comunque sempre fino al 2017, valutando anche e soprattutto la fondatezza di eventuali presupposti giuridici di esclusione dei vincitori dell’anno precedente perché non avevano ritirato le concessioni triennali.
Ai sensi del Decreto Legislativo n. 163 del 12 aprile 2006, in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE, ed in particolare della lettera f) del 1° comma dell’art. 38, «sono esclusi dalla partecipazione alle procedure di affidamento delle concessioni … e non possono stipulare i relativi contratti i soggetti: …. h) che, secondo motivata valutazione della stazione appaltante, hanno commesso grave negligenza o malafede nell’esecuzione delle prestazioni affidate dalla stazione appaltante che bandisce la gara.»
Quand’anche non fosse stata applicabile la suddetta clausola di esclusione, nel caso più malaugurato di una analoga vittoria in massa – grazie al vantaggio di partenza del 20% del punteggio massimo – i commercianti “storici” di Piazza Navona avrebbero potuto esercitare il loro commercio in regime di monopolio solo per i prossimi 2 anni e non certo per i 10 che invece gli sono stati concessi anche per una non corretta applicazione sia del “Protocollo sulla Qualità” che del “Protocollo di Integrità”, trascorsi i quali non avrebbero avuto più diritto ad alcun punteggio di favore per anzianità delle concessioni ed il bando successivo stavolta per 10 anni sarebbe stato svolto nel pieno rispetto del Decreto Legislativo n. 163 del 12 aprile 2006, in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE, a garanzia di una corretta concorrenza.
In tal modo invece la Presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi e l’Assessore al Commercio Jacopo Pescetelli, anche se involontariamente, hanno consentito ai commercianti “storici” di Piazza Navona ed in particolare alla famiglia Tredicine, che avevano rifiutato le concessioni per tre anni ma avevano perso al TAR, di vincere un bando che assicura loro le concessioni addirittura per 10 anni !
Stiamo a vedere ora gli esiti delle verifiche in corso sulla regolarità di questo bando.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi