Una della campagne storiche della associazione “Verdi Ambiente e Società” (VAS) è stata quella denominata “Rifiuti Zero”.
In piena coerenza con tale campagna, presso la Sala Cittadina ‘Igino Giordano’ di Via Boemondo n. 7 in Roma il 12 marzo 2016 si è costituito legalmente il “Comitato Sì Blocca Inceneritori”, per promuovere un referendum per l’annullamento dell’art. 35 del Decreto Sblocca Italia.
Purtroppo la raccolta delle firme sul referendum non ha raggiunto il quorum per causa del successivo mancato impegno della FLT-CGIL a raccogliere le firme sui quesiti ambientali (inceneritori e trivellazioni), facendo cadere uno dei principali punti di forza su cui era stato costruito il raggruppamento referendario.
Il 10 agosto 2016 è stato emanato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (D.P.C.M.) con cui si dà attuazione all’art. 35 dello “Sblocca Italia” sugli inceneritori: ha ad oggetto la “Individuazione della capacità complessiva di trattamento degli impianti di incenerimento di rifiuti urbani e assimilabili in esercizio o autorizzati a livello nazionale, nonché individuazione del fabbisogno residuo da coprire mediante la realizzazione di impianti di incenerimento con recupero di rifiuti urbani e assimilati”.
Il successivo 21 dicembre 2016 il Movimento LEGGE RIFIUTI ZERO e VAS hanno presentato il ricorso n. 14990 per l’annullamento, previa sospensiva, del D.P.C.M. del 10/08/2016: il ricorso è stato presentato anche nei confronti delle Regioni Lazio, Toscana, Sardegna e Lombardia, che non si sono però costituite.
Con Ordinanza n. 1442 del 23 marzo 2017 la Sezione Prima del TAR ha respinto la domanda cautelare, ma poi con Ordinanza n. 4574 del 24 aprile 2018 ha rinviato per competenza alla Corte di Giustizia europea il giudizio di merito riconoscendo il contrasto tra l’articolo 35 dello Sblocca Italia e le Direttive europee sulla gerarchia di trattamento dei rifiuti e sulla corretta attuazione della V.A.S., rimandando la sentenza finale a questo giudizio.
L’8 maggio 2019 la sentenza della Corte di Giustizia europea ha condannato il Governo italiano sul Decreto attuativo dello Sblocca Italia del 10.8.2016 e sul Piano nazionale di incenerimento per inadempienza palese alla direttiva 2001/42/CE non avendolo sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica.
Sentenza della Corte di Giustizia Europea dell'8 maggio 2019. png
Tale Piano prevedeva il potenziamento dei 40 impianti esistenti e la costruzione di otto nuovi inceneritori con una folle previsione di aumento dai 6,2 Milioni di tonnellate annue attualmente incenerite di ulteriori 2,8 milioni di tonnellate annue.
Ora sia il GOVERNO che il PARLAMENTO avrebbero dovuto fare un passo avanti dal punto di vista legislativo, puntando alla eliminazione dell’art. 35 dello “SbloccaItalia”.
L’8 maggio 2019 la senatrice Vilma Moronese (M5S), Presidente della Commissione Ambiente del Senato, ha presentato una mozione che impegnava il Governo ad assumere le opportune iniziative al fine di superare sia l’articolo 35 del Decreto Legge “Sblocca Italia” che il DPCM del 10 agosto 2016.
Vilma Moronese
Al riguardo l’allora sottosegretario di Stato all’Ambiente, Salvatore Micillo (M5S), ha dichiarato che “gli inceneritori sono una tecnologia obsoleta e nociva, che appartiene al passato e a quel sistema di economia lineare che noi stiamo abbandonando, in virtù di una circolarità delle risorse, basata sul riuso-riciclo-recupero di materia. Ora acceleriamo il recepimento delle direttive europee verso una vera economia circolare”.
Con sentenza n. 10088 pubblicata il 6 ottobre 2020 la Sezione Prima del Tar del Lazio riunita in modalità telematica il 20 luglio 2020 ha recepito la sentenza della Corte di Giustizia europea ed ha annullato il Decreto attuativo del 10 agosto 2016 “per la parte che non prevede l’espletamento di previa V.A.S. statale”.
Sentenza_tar_Lazio 6 ottobre 2020
La sentenza è passata in giudicato perché non è stata impugnata dal Governo presso il Consiglio di Stato.
il Movimento LEGGE RIFIUTI ZERO e VAS hanno allora deciso di inoltrare alle Regioni interessate una serie di diffide ad ottemperare quanto prima alla sentenza del TAR: per l’esecuzione del suo giudicato il 7 luglio 2021 é stato presentato il ricorso n. 6912.
Con sentenza n. 4987 del 26 aprile 2022 il TAR del Lazio ha prescritto allo Stato Italiano di emanare un nuovo DPCM sugli inceneritori, previa verifica ambientale sotto forma della Valutazione Ambientale Strategica (VAS).
Sentenza del TAR n. 4987 del 25 aprile 2022
Nel frattempo il neo Sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha annunciato la volontà di dotare Roma di due biodigestori anaerobici e di un “termovalorizzatore” che altri non é che un inceneritore, contro la cui realizzazione si è opposto il Circolo Territoriale di Roma di VAS con un Comunicato Stampa emanato il 22 aprile 2022 (vedi https://www.vasroma.it/con-il-suo-piano-rifiuti-il-sindaco-di-roma-rinnega-sia-leconomia-circolare-che-la-transizione-ecologica/).
Contro i biodigestori anaerobici e contro il termovalirizzatore il 28 aprile 2022 il Movimento Legge Rifiuti Zero per l’Economia Circolare ha emanato un Comunicato Stampa che si rifà anche alla sentenza del TAR n. 4987 del 26 aprile 2022.
Comunicato stampa del 27 aprile INCENERITORI A ROMA revisionato
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